Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

lunedì 14 giugno 2010

ANALISI DELLE CONSEGUENZE DI GARA 5 TRA BOSTON E LOS ANGELES

3 a 2. Ora è Boston che comanda.

Ad una sola gara dal 18esimo titolo, od almeno con due match point davanti, sarebbe quantomeno lecito credere che forse il campionato finirà in favore dei bianco-verdi.
Eppure dall'altra parte ci sono i campioni in carica, ci sono due gare in quel fortino che è lo Staples Center, ci sono 12 uomini che non hanno certo intenzione di perdere ancora una volta tra le mura amiche.

C'è poco da fare, quando si affrontano Celtics e Lakers lo spettacolo non manca mai e neanche dopo gara 5 si può dar credito maggiore ad una od all'altra formazione.
Se Los Angeles avesse vinto stanotte forse avevano già il titolo in saccoccia, perchè quelli in maglia giallo-viola non avrebbero mai perso due gare filate ad Hollywood.
Ma una si, potrebbero perderla.

Certo se si dovesse ripetere la prestazione della notte appena trascorsa, allora una puntata facile su quelli del Massachussets sarebbe d'obbligo.
Si perchè finchè vedi una squadra che fa girare la palla, gioca forte in area e fa valere centimetri e prestanza fisica, come Los Angeles ha fatto all'inizio, allora puoi sperare di cavartela contro una squadra di "dobermann" inferociti, che non ti lasciano neanche il tempo di respirare, figuriamoci il lasciarti gestire palloni in attacco. 

E poco importa se a circa 4 minuti dalla fine del primo quarto, i due più attesi, Bryant e Gasol, non totalizzavano ancora alcun punto a referto, mentre gli insospettabili (forse neanche tanto) Fisher e Bynum riempivano di bombardamenti e caricavano di falli gli avversari. 
Ma la gara si fa in 48 minuti e non in 12 ed è lì che si vede la fame di vittoria, quella che a Boston si nota anche lontano chilometri. 

Un Kobe che ti infila 17 punti in seguenza, totalizzandone 38 finali con il 40% da oltre l'arco, non può che lasciar presagire ad una vittoria losangelina, conoscendo il parco attorno all'attrazione principale, composto da Gasol, Artest, Fisher, Bynum ed Odom.
Ma se nessuno di questi entra in partita, allora è impossibile trionfare, non contro Garnett e compagni che dal canto loro neutralizzano lo spagnolo "della California", quasi fosse ancora quello di due anni fa.

Difficile quindi capire quanto contano i meriti dei Celtics o quanto i demeriti dei Lakers, quando Rondo, Pierce e compagni chiudono la partita con un sonoro 56,3% dal campo.
Per Bryant non ci sono dubbi, i suoi Lakers in difesa sono stati orribili, hanno fatto passi indietro rispetto a gara 3 e gara 4. Giusto pensarla così è sempre meglio guardare nella propria casa, invece di sperare nel peggioramento degli altri.

Di sicuro ora nel Massachussets, l'aria profuma di titolo, ma a Boston sono troppo esperti per cadere nella tentazione di sottovalutare le due gare che restano, i campioni difficilmente sbagliano due volte, non a casa almeno, non quando contro si hanno gli eterni rivali, non quando c'è da pareggiare un conto di ben due anni or sono.

Per questo è impossibile ancora una volta cadere nella tentazione di propendere per una o per l'altra, per questo è meglio aspettare a martedì notte prima di poter parlare nuovamente. 
Related Posts : Boston Celtics, Los Angeles Lakers, Playoff NBA

Nessun commento:

Posta un commento