Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

sabato 26 giugno 2010

UN ANNO DA RECORD

Ci sono molte persone che considerano una stagione conclusa, dopo che dal campo è uscito un vincente, epilogando un campionato ricco di emozioni. Ci sono persone invece che considerano chiusa un'annata dopo che il lavoro di un intero staff anche dietro le quinte ha compiuto il suo passo ultimo, selezionando dal draft colui o coloro che che sono stati seguiti durante i mesi di regular season e che sono il risultato, il frutto di un continuo informarsi per tutto il periodo di gioco e non solo.

Affiancandoci a chi considera conclusa l'annata di una franchigia dopo aver selezionato al draft, ora possiamo affermare che quello passato è stato un anno da record.

Sicuramente i record e le peculiarità che abbiamo raccolto durante tutto il proseguo stagionale non potranno essere tutti, perchè di statistiche e "stranezze" ce ne sono troppe ovunque ci si gira, ma sicuramente abbiamo raccolto le più significative che regalano anche una diversa lettura a questa stagione che ha visto incoronare i Los Angeles Lakers per la seconda volta consecutiva campioni NBA.

Di record abbattuti ce ne sono stati molti quest'anno, ma come non iniziare con quello di Kevin Durant divenuto il più giovane di sempre a vincere la classifica marcatori, per poi passare a chi di punti ne ha fatti 15000 prima di ogni altro in termini di età, tale Lebron James, e quello di Kobe, che ne ha messi a referto 25000 ed è stato angraficamente parlando, il più giovane a riuscirci (per ora), in un ambiente come quello cestistico americano, dove i fenomeni nascono in quantità industriale e dove però i più luminosi riescono sempre a distinguersi anche a suon di record.Non si può poi non nominare subito due dei record più importanti conquistati da chi la NBA la vive sbraitando da bordo campo, quello di Phil Jackson che con 11 titoli in saccoccia sembra sempre più irrangiungibile nella guida a chi ne ha vinti di più, di anelli nella storia (ora addirittura ne ha uno in disavanzo per le "sole" 10 dita delle mani); per poi passare a quello di coach Don Nelson che con la 1333esima vittoria in carriera ha superato Lenny Wilkens come coach ad aver ottenuto più vittorie in assoluto seduto in panchina a dirigere i suoi.



Tornando poi ai record sul campo, bisogna nominare Brandon Jennings che nella sua stupenda personale prima stagione, ha già scritto il suo nome sull'albo dei record della Lega professionistica americana, grazie alla sua prestazione da 55 punti che gli è valsa il titolo di giocatore più giovane a superare quota 50 punti in una singola gara. E poi Rajon Rondo che nel suo cammino di continuo perfezionamento nel ruolo di guida del team del Massachussets si è permesso il lusso di superare Bob Cousy, come miglior assist man in una singola stagione con 794 palloni smistati con annesso canestro da parte del compagno, contro le 715 assistenze della leggenda bostoniana della stagione 1959-1960.

Rimanendo in casa Celtics bisogna poi sottolineare le 8 triple sui 10 tentativi che permettono a Ray Allen di segnare il proprio nome sotto la voce giocatore che ha realizzato più triple in un singolo match di una Finale NBA. Record arrivato nella memorabile gara 2 di quest'anno, quella che forse, più di tutte (forse anche più di gara 5) ha illuso Boston che si potesse tornare a giganteggiare sul trono della NBA. 

Anche delle stelle della Lega che non sempre sotto la luce accesa dei riflettori, come Josh Smith, possono vantare un proprio record personale, in questo caso arrivato come dimostranza della sua splendida stagione soprattuutto in chiave difesnsiva. 1000 stoppate in carriera che gli valgono l'onoreficenza di più giovane a riuscire in questa particolare "impresa".

Rimanendo nel settore lunghi anche Chris Bosh può vantare un record tra le sue fila, ovvero essere il più prolifico scorer nella giovane storia dei Toronto Raptors dopo aver abbattuto durante il corso della stagione regolare il tetto di 10000 punti in carriera. Record che probabilmente non verrà più ritoccato...
Sempre in casa Raptors i 34 punti di Bargnani del 2 febbraio sono non solo il suo personale record in carriera ma anche la migliore prestazione realizzativa di sempre per un italiano nella NBA.
Italia che si porta a casa anche un secondo record personale quello di vedere per la prima volta in assoluto un suo giocatore che la rappresenta nel 3 point shootout.

Difatti anche nel week-end delle stelle i record non sono mancati, ed oltre a quello del nostro Gallinari, anche e soprattutto Nate Robinson ne ha conquistato uno. Nate "The Great" è diventato per la terza volta campione nello Slam Dunk Contest prendendosi così di forza il titolo di Re delle Schiacciate, perchè primo di sempre ad essere riuscito a vincere per tre volte questa specialità.

Ci sono poi altri record singolari che trovano di diritto la loro menzione in questo post proprio per la loro "particolarità". Il 17 dicembre New York e Chicago hanno tirato in metà tempo più volte di quanto sia mai successo nella storia e New York a fine partita ha visto sul proprio tabellino un totale di 47 (!) tiri da tre tentati (di cui soli 16 non finiti preda dei rimbalzisti).
Ma sempre New York, questa volta nel derby contro New Jersey, ha messo su un altro record, uno di cui non andare fieri. Infatti nella partita del 6 Marzo i giocatori della Grande Mela sono riusciti a tirare 18 volte da tre e realizzare uno "stupendo" 0-18 che si piazza al primo posto nella storia, sorpassando lo 0-16 di Washington contro Boston del 2007, i giocatori dei Wizards ringraziano.

0-18 poi corrisponde ad un altro record il più negativo e pesante che questa regular season ci ha offerto, ovvero l'inizio sconbussolante (come anche il proseguo a dir la verità) della stagione dei New Jersey Nets. 
Ed ovviamente peggior record di sempre per un avvio di campionato.

Altro record individuale lo conquista David Lee che con la sua stupenda tripla doppia da 37 punti 20 rimbalzi e 10 assist diviene il primo giocatore dei Knicks dopo ben 34 anni a realizzare per l'appunto una tripla doppia. L'ultima la mise a referto un certo Abdul Jabbar nel '76 (35-20-12 rispettivamente nelle stesse statistiche di Lee).

Ma di record ce ne sono stati molti altri, troppi per essere tutti raccolti e catalogati, ma prima di chiudere ne menzioniamo solo altri due: quello pareggiato dai Kings con gli 0 punti fatti all'overtime del 23 dicembre contro Cleveland dopo un superbo quarto quarto della franchigia di Sacramento (un po' impossibile battere questo record...) e quello avvenuto nella notte del 24 giugno, si nella notte del draft.

Era dal 1993, ben 17 anni fa, che nelle prime 5 posizioni non venivano scelti 5 giocatori tutti rappresentanti dei cinque ruoli in campo: John Wall PG, Evan Turner SG, Wesley Johnson AP, Derrick Favors PF e DeMarcus Cousins prettamente C, anche se all'occorenza può coprire con la sua mobilità anche l'altro ruolo di lungo. Nel '93, ci furono Hardaway come play, Rider nel posto di guardia, Mashburn nello spot di ala piccola, Webber a coprire il ruolo di ala grande e quel gigante di 2 metri e 29 che era Bradley, nella pozione ovvia di centro.

La stagione appena conclusasi è stata proprio vissuta a suon di record.   
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