Alzi la mano chi ad inizio anno aveva pensato che una squadra come Sacramento potesse fare questo straordinario avvio di stagione. Il risultato potrebbe tranquillamente essere: pochi, pochissimi se non nessuno. Sarebbe stato lecito.
I Kings si erano apparentemente presentati ai nastri di partenza come la cenerentola del campionato 2009/2010, con un roster pieno di giovani dalle belle speranze future che però erano bisognosi di anni di lavoro per poter fare la voce grossa nella NBA, una sola stella (Kevin Martin) a predicare nel deserto e troppo sola per poter spostare l' inerzia in ogni gara, senza poi dimenticare una panchina corta, poco profonda ovunque.
Poi arriva l'infortunio di Kevin Martin, una croce per Sacramento, due mesi senza la loro star col pensiero che avrebbero perso tutte le partite fino al suo ritorno facendo così compagnia ad un'altra squadra che però sta nell' Eastern Conference...
Invece quell'apparente ulteriore ferita inflitta ai californiani si è rivelata, paradossalmente, come la migliore delle notizie. Tutti, per orgoglio forse di voler vincere qualcosa e non essere dati per sconfitti in partenza, hanno elevato il loro carisma in campo, la loro voglia di farsi valere comunque, scoprendosi in grado di macinare punti e gioco anche senza il loro guru. Quella forza in grado di farli competere tranquillamente contro formazioni come i Cavs e i Lakers. Dalla massa quello che risalta di più è il giovane Tyreke Evans che al momento lotta per la palma di Rookie of the year dell'anno con Brandon Jennings.
Tyreke Evans aiuta Casspi ad alzarsi, immagine-simbolo di come ora tutti si aiutano a vicenda senza far eccellere nessuno. (foto a lato)
Ora l'unica cosa che sta frenando la franchigia è la sfortuna, o per dirla in termini meno astratti, razionalizzandola, la capacità di gestione nei minuti finali. Purtroppo la bella favola non ha previsto il fattore freddezza nei momenti caldi, che permette di vincere le gare punto a punto, questo perchè come detto, il team è infarcito di giovani ancora poco inclini nel gestire sapientemente il pallone quando scotta.
Per tal motivo i Kings hanno mancato l'appuntamento con l'impresa. Sono andati quasi a vincere contro LeBron e compagni e contro i losangelini sponda Lakers. Ci sono voluti ben due overtime ai detentori del titolo per portarsi a casa la gara contro i Kings grazie solo ad un immenso Kobe Bryant che quando conta davvero non fallisce mai. La cosa che più però balza agli occhi è che tutto ciò è avvenuto a soli due giorni dalla gara di Sacramneto contro i Cavs, anch'essa portata ai supplementari ed anch'essa persa con un parziale di 13-0 che ha simboleggiato proprio la scarsità di gestione dei ritrovati Kings. Nessuno si sarebbe aspettato mai che un team dopo quella gara avesse ancora energia per portare i Lakers a due overtime.
Ma non finisce qui.
Infatti stanotte nel repeat contro L.A., Sacramento ha portato ancora una volta la partita punto a punto nel finale e non è cosa da poco contro i californiani di quest'ultimo periodo, perdendo ancora una volta allo scadere con l'ennesimo buzzer-beater di quel 24 in maglia giallo-viola che può aggiungere anche questa perla alla sua collezione; nell'inframezzo è arrivata una sorprendente vittoria contro i Nuggets ed una sconfitta contro i Sixers, perchè provati dalla vittoria contro Denver e perchè Phila ritrovava Williams ed Iverson.
Altre sfortune per Sacramento e questa volta si fatica davvero a razionalizzarle...
La domanda è una sola che probabilmente è rimbalzata in testa un pò a tutti, e quando ritorna Martin, che accadrà?
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Questo post mi ricorda una domanda che misi tempo fa su asnwers
RispondiEliminaMelo Man della sezione basket