Nona puntata delle migliori e peggiori squadre NBA della settimana.
Migliori:
3. Toronto Raptors
Già la settimana scorsa meritavano l'ingresso tra le migliori settimanali, rimasti in balottaggio con Boston fino alla fine. Anche questa settimana se la giocavano con Cleveland che è pur vero che ha vinto sette gare di fila, ma ha faticato e non poco contro New Jersey ed ha fallito il back to back contro Charlotte che seppur in forma non doveva impensierire più di tanto, e poi in tali casi preferiamo risaltare le sorprese più che le certezze, come lo sono i Cavs. Quindi la scelta è caduta sui canadesi, reduci da una gita di 7 partite fatta di 6 vittorie ed una sconfitta. Bottino che tranquillamente poteva farli balzare primi se non fosse che quella sconfitta è arrivata contro una Boston priva di Rondo, Garnett e Pierce e che doveva schierare, con rispetto parlando, J.R.Giddens e Tony Allen come pacchetto di guardie titolari e dare minuti a giocatori che fino ad ora il parquet lo vedevano solo a bordo campo. E' comunque arrivata una positiva vittoria contro gli Spurs che alza le loro quotazioni, vincita ottenuta senza Turkoglu e questo è ancora più notevole.
2. Memphis Grizzlies
Se fossero ad East, avrebbero i playoff in tasca e lotterebbero per la quinta piazza. Ad ovest sono ancora fuori dai giochi che contano davvero ma per come stanno interpretando le gare, affrontando a viso aperto chiunque, potrebbero non fare le vacanze in anticipo ad Aprile. La sfolgorante vittoria contro una delle squadre più in forma, i Suns, avvenuta con 25 (!) punti di scarto (e solo perchè alla fine c'è stato garbage time), li proietta ad essere considerati come vera mina vagante e sorpresa della stagione.
1. Chicago Bulls
Se vi siete strofinati gli occhi per vedere se avete visto male potete anche smettere di farlo, la squadra che fino a poco fa perdeva in continuazione ed aveva praticamente esonerato il coach Vinnie Del Negro (non lo aveva ancora fatto perchè cercava prima un sostituto adeguato), ora non solo offre un gioco spumeggiante, ma ha anche "salvato" l'allenatore dal sollevamento del suo incarico. I Bulls hanno trovato la loro dimensione spostando un leader carismatico come Hinrich a guardia titolare con lo scopo di riordinare i compagni nella situazione difensiva, spostando la bocca da fuoco perimetrale John Salmons a sesto uomo di lusso aggiungendo pericolosità alla panchina così da dare più spazio realizzativo a Deng e Rose. Sotto le plance hanno promosso il rookie Taj Gibson in coppia con l'inossidabile Noah formando un pacchetto lunghi abbastanza intimidatore nel pitturato.
Peggiori:
3. Washington Wizards
In giro le voci circolano ed anche i fretta, prima si parlava di cedere Butler e poi addirittura Arenas perchè i risultati non sorridevano alle attese, poi è arrivata la botta finale per lo spogliatoio. Lo stesso Arenas ha avuto qualcosa di più di un diverbio con Crittenton arrivando addirittura a puntare la pistola in faccia al compagno di squadra che "giustamente" ha fatto lo stesso e solo perchè Gilbert non voleva ridare il prestito monetario che Crittenton gli aveva fatto. Clima teso a Washington, che ora non solo è in crisi di risultati ma deve anche guardarsi dalle grane che le conseguenze di questo avvenimento comporteranno.
2. Detroit Pistons
Nove sconfitte consecutive. Neanche New Jersey ultimamente ha fatto così tanto. Durante la settimana hanno giocato solo due partite quindi avrebbero dovuto e potuto prepararsi al meglio ai due appuntamenti e cercare di riorganizzarsi soprattutto perchè si giocava contro Chicago e New York, tranquillamente alla portata del team. Invece altre due sconfitte che fanno riflettere, forse anche i Pistons avrebbero bisogno di novità, di rinfrescare il quintetto e cambiare assetti e minutaggi, fatto sta che qualcosa deve cambiare ed anche in fretta.
1. Indiana Pacers
Uno scempio, un delirio totale, quello che è accaduto stanotte tra i Knicks ed i Pacers. New York era a 107 punti al termine della terza frazione di gara contro i miseri 62 punti di Indiana, un vantaggio di 45 lunghezze che non si sono affievolite neanche quando la squadra di coach D'Antoni ha messo in campo tutte le seconde linee praticamente per l'intero ultimo periodo del match. Senza Granger e Murphy Indiana è nulla, 9 sconfitte su 10 partite ed un tabellino che mostra impietosamente come la squadra non sia in grado di trovare alterative ai due appena citati. Dunleavy non va oltre all'ordinario, non ci sono tiratori costantemente affidabili e la panchina mostra lacune spaventose nel reparto lunghi.
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