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martedì 5 gennaio 2010

IL RIENTRO DEI "VERI" BOSTON CELTICS

Ci sono franchigie che non possono fare a meno dei loro uomini chiave, franchigie che hanno ricavato benefici inaspettati dai problemi fisici della loro stella ma anche franchigie che riescono a sopperire in modo notevole alle mancanze obbligate di elementi cardine del roster sostituendoli non con fenomeni ma con ottimi comprimari che sanno gestirsi e che conoscono bene il proprio ruolo e quindi non strafanno.

Uno di questi team, simbolo del perfetto lavoro di squadra e di un'alchimia che si fa sempre più forte, sono i Boston Celtics.


Anche se finora si è riusciti a colmare alle mancanze in maniera egregia, da domani Doc Rivers spera di rivedere parte dei "veri" Celtics in campo. Veri perchè nell' ultima gara quella con Toronto, si sono dovuti accontentare di schierare molti panchinari in quintetto (Jr Giddens, Rasheed Wallace e Tony Allen) a causa delle molte assenze, riuscendo ugualmente a battere i Raptors che erano in un gran momento di forma che tuttora persiste. Se vi aggiungiamo poi che ora anche Perkins e House non sono in grado di giocare perchè febbricitanti, la lista si allunga ulteriormente mentre la panchina si accorcia. Il coach dei Boston non è preoccupato ma spera che almeno Pierce possa riprendere a calcare il parquet per la giornata di domani in modo da poter fin da subito aiutare la squadra.

Rivers infatti ha spiegato ai microfoni che sembra probabile il fatto che Paul rientri in campo già dalla prossima trasferta ridando al ruolo di ala piccola il suo leggittimo proprietario. Parlando poi in generale ha sottolineato di non voler rischiare Rondo e che anche se lui viaggerà insieme ai compagni non c'è la sicurezza di vederlo impiegato nel prossimo match a meno che i medici non siano sicuri del suo completo recupero. House è il più probabile a rimanersene a casa a differenza di Perkins che invece se domattina starà meglio si unirà al gruppo o in caso contrario rimarrà a Boston come il suo collega.

Kevin Garnett invece, dall'alto del suo grado di leader emotivo del gruppo ed esempio per tutti, in special modo per i giovani, non solo sul campo dimostra come ci si applichi in difesa richiamando agli ordini i compagni più in difficoltà sui fondamentali difensivi e più lenti sulle rotazioni, ma anche fuori dal campo garantisce qualcosa, come il suo carisma e la sua solidità mentale, e partirà con i compagni per dargli man forte anche se fisicamente non può essere vicino a loro a lottare sotto le plance.
Intanto è in fase di guarigione il suo problema a ginocchio.
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