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lunedì 21 dicembre 2009

LA RIVINCITA DI ZACH RANDOLPH

Considerato sempre un ottimo giocatore ma limitato dal suo carattere, considerato sempre un giocatore dalle indubbie doti ma mai investito del ruolo di leader della propria squadra, perchè spesso egoista ed accentratore di gioco, considerato un tremendo cestista ma troppo incline agli infortuni, per essere uno di quelli su cui una franchigia può puntare per vincere. Zach Randolph sta emergendo in un contesto dove il gioco spesso si risolve con situazioni di uno contro uno o con giocate individuali, sta emergendo continuando ad inanellare prestazioni molto positive e mostrando tutte le sue qualità che ha sempre portato con sè, ma che sono rimaste solo su di un tabellino, mai considerate per quelle che erano, ovvero, più di venti punti a partita e circa dieci rimbalzi di media nelle sue migliori annate.

Tanto scaramantico da non rinunciare mai al suo rito pre-partita di mangiare pasta alle 3 e mezza del pomeriggio, ha avuto una carriera costellata dagli infortuni che lo hanno costretto più volte a fermarsi sul più bello, quando era pronto a far ricredere i molti scettici che in lui vedono solo un giocatore che si prende molti tiri e che è bravo a posizionarsi a rimbalzo, ma niente di più. I critici ne additano la scarsa volontà nel passare la palla, le lacune durante i movimenti difensivi (un suo cruccio), la mentalità mai da vincente, l'incostanza spesso nell'essere un fattore a prescidere dai giorni di magra realizzativa ed infine la poca presenza intimidatoria a centro area.

Ma Zach Randolph è un giocatore dalle molte qualità, un cestista in grado di portare sempre il suo sia nelle partite vinte che in quelle perse, e che negli ultimi anni ha imparato a selezionare meglio le molte conclusioni che può prendersi e più di tutto ha perfezionato alcuni movimenti e costruito un discreto tiro fuori dall'area dei tre secondi, cosa che ha innalzato le sue percentuali verso il 50%, statistica fondamentale in particolar modo per un lungo. Cosa molto importante poi è la sua crescita ai liberi, che ad oggi lo ha proiettato ad essere uno dei lunghi più pericolosi dalla lunetta con il suo 82,9% in questa stagione.

In questo campionato Z-Bo non solo ha cominciato ad avere una alta continuità di rendimento almeno offensivo, ma ha anche inanellato prestazioni straordinarie come i 24 rimbalzi (!) conditi da 32 punti, dopo che nella partita precedente ne aveva tirate giù 16 di carambole con 26 punti. Certo il gioco di Memphis favorisce il rimbalzo difensivo dei lunghi che sono gli unici a rimanere dentro l'area quando questa non è molto affollata mentre gli esterni scappano per occupare le corsie laterali, ma la sua buonissima capacità di posizionamento e la lotta arcigna sotto le plancie lo rendono a prescindere un gran rimbalzista abile nello sfruttare il fisico potente e nel non perdere mai l'equilibrio nei vari corpo a corpo fisici che nascono ad ogni errore al tiro.

Coach Hollins dice di lui che è una bestia, D'Antoni ne è rimasto del tutto colpito per la crescita come passatore e uomo più dedito alla squadra, molti giocatori ne hanno elogiato la capacità di lottare nel pitturato, il suo sogno è quello di partecipare all'All star game, che sia l'anno giusto?
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