Ma le note liete ed inaspettate non si fermano certo a due giocatori (come purtroppo anche le sorprese in negativo) ma sono in continuo aggiornamento per una serie di variabili che di continuo tendono a rinnovare il prodotto offerto dalle squadre NBA.
Sicuramente tra le più forti ci sono gli infortuni degli uomini franchigia (ne parlavamo con l'articolo precedente riguardante Granger) che comportano una naturale evoluzione di qualche compagno di squadra oscurato dal suo illustre collega, ma ci sono anche la crescita del potenziale di un giocatore, un cambio di allenatore o di squadra o semplicemente di schemi (ne sa qualcosa Speights con la Princeton Offense) più adatti alle caratteristiche di alcuni singoli.
Ci sarebbe anche da citare l'ambiente, le aspettative di squadra, la tendenza nel far crescere i giovani o non curarsene, il minutaggio, l'armonia in squadra, giusto per citarne altri di tali fattori ma in realtà ce ne sarebbero un numero incalcolabile di altri.
Partendo avendo come base proprio questi, sono saliti alla nostra attenzione 2 sorprese su tutti che stanno veramente facendo bene nelle rispettive squadre di appartenze.
ERSAN ILYASOVA
Quando era quasi ventenne questa giovane promessa calcò già i parquet NBA, era la stagione 2006-2007, proprio in maglia Bucks. Ilyasova però era troppo inesperto e immaturo per far clamore ed essere un importante pedina nello scacchiere di qualunque franchigia. In poco più di un anno quel potenziale talento è cresciuto cestisticamente in maniera esponenziale sia sotto un profilo tecnico sia psicologico e il suo minutaggio nell'ultimo periodo ne ha risentito e parecchio. Oramai è divenuto l'ala grande titolare della squadra, non che ci fossero molti concorrenti veramente validi ad ambire a quella piazza a dir la verità, se omettiamo Warrick, che dalla panchina si esprime meglio e l'infortunato Alexander. La bravura di Ersan è stata nel fatto di approfittare subito del regalo dei nuovi gradi da titolare che il coach gli ha fatto sfoderando notevoli prestazioni da ambo i lati del campo.
Ilyasova è è ufficialmente un'ala grande, anche se in realtà è un pò gracile per il ruolo che ricopre, ma nonostante ciò si è dimostrato un eccellente rimbalzista (in questo momento ne cattura 7,5 di media in 25 minuti d' impiego) frutto di un lavoro meticoloso nel posizionamento in area di scuola europea.
Seppur ala forte, le caratteristiche che lo contraddistinguono lo rappresentano come un' ala piccola mascherata da power forward, perchè possiede velocità nell'esecuzione del tiro, abilità nel crearsi conclusioni, buona dote di tiro da oltre l'arco e soprattutto è molto mobile anche in difesa. E' naturale che sotto molti punti di vista deve ancora crescere molto, soprattutto fisicamente e nella gestione e selezione dei tiri, tendendo ad esagerare spesso con conclusioni forzate, ma a 22 anni ha tutto il tempo per migliorarsi e divenire una costante per il team.
CHRIS DOUGLAS-ROBERTS
Un altro secondo anno (se così vogliamo definire Ilyasova), Douglas-Roberts è uno dei seri candidati al titolo di Most Improved Player (giocatore più migliorato) di questa stagione.
Sta giocando come a Memphis (la squadra di college si intende), quando era la spalla preferita di Derrick Rose.
In circa 20 partite disputate ha già superato i punti complessivi segnati l'anno precedente in 44 apparizioni. E' passato da 4.9 punti di media a 16.7 punti in un anno.
E' impressionante la sua capacità di inanellare partite consecutive sui 20 punti anche se ovviamente essendo un secondo anno è ancora discontinuo in prestazioni.
La sua crescita è coincisa con l'infortunio di Harris, andato via il go-to-guy, Chris, assieme a Lopez, si è elavato a nuovo giocatore a cui appellarsi, offensivamente parlando, nei momenti di bisogno. Deve decisamente migliorare il tiro da fuori ma per il resto la crescita si sta svolgendo molto bene, peccato però che sappia, per il momento, solamente gonfiare la retina avversaria, che non è certo poco, ma nel basket conta anche la capacità di elevare i compagni e chiudere bene sotto le plance e qui bisognerà ancora lavorare anche se a rimbalzo è decisamente cresciuto. In difesa l'atletismo lo aiuta molto ma anche qui miglioramenti non guasterebbero.
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