Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

venerdì 18 dicembre 2009

I MIGLIORI ROOKIE DI QUESTA STAGIONE NBA PARTE 1

Il draft, bella incognita. Troppo facile sarebbe che le prime chiamate corrispondessero sempre ai migliori prospetti, però si parla sempre di scout e di giocatori, persone dunque, cioè le variabili più bizzarre a questo mondo e quindi talvolta ci si può sbagliare o, ottimisticamente, si può indovinare la scelta giusta.

I parametri non statici sono troppi e non sono quasi mai visibili su un foglio di carta e quindi ogni tanto è interessante lanciare uno sguardo su quei rookie che più si sono distinti nelle loro rispettive squadre, non solo per cifre individuali ma anche in relazione al loro ruolo nel team.

Quindi oggi inauguriamo questa nuova rubrica (e fra qualche giorno ce ne sarà anche un'altra) che ogni tanto tornerà a farvi visita.

Quando si parla di rookie 2009/2010 il primo nome che in questo momento balza in cima alla lista dei desideri e delle sorprese è sicuramente quello del funambolico play dei Milwaukee Bucks, Brandon Jennings. Il rookie in grado di mettere 55 punti in una singola partita, divenuto subito il go-to-guy dei suoi, complici le continue forzate assenze di Michael Redd per infortuni vari. Un'annata difficile a Roma lo ha fatto crescere moltissimo soprattutto di mente e la testa è sicuramente uno dei fattori che fa la differenza in un giocatore. E' l'esempio lampante di come il draft sia una scienza inesatta, chiamato alla decima scelta dopo giocatori come Thabeet e Jordan Hill che stanno faticando moltissimo quest'anno.
Jordan Hill, appunto. New York voleva un play veloce, tiratore, bravo nel traffico, ma dopo essersi vista sfumare Ricky Rubio, Jonny Flinn e Stephen Curry ha ripiegato su un lungo tutto da crescere snobbando Jennings che ha praticamente tutte quelle qualità sopra citate. Ma il draft è il draft. 20.7 punti 6.0 assist 3.8 rimbalzi per un primo anno...

Se Milwaukee ha fatto il colpaccio, Sacramento ha vinto la sua scommessa. Fino a pochi giorni prima del draft tutti davano Rubio in California e nessuno avrebbe creduto che se fosse arrivato alla quarta chiamata i Kings se lo sarebbero lasciati sfuggire, perchè Ben Udrih seppur un buon giocatore non è uomo da 35 minuti a gara partendo titolare. Eppure a Sacramento si è preferito lasciar scivolare il talento spagnolo e puntare su un altro grande play con abilità più da guardia per la verità, Tyreke Evans. Lo scetticismo era d'obbligo, eppure ora Rubio, causa clausole in denaro e mentalità non troppo coinvolta nella NBA, adesso è in Europa per altri due anni (forse) mentre Evans sta facendo scintillare gli occhi ai californiani divenendo già titolare fisso e secondo violino dopo Martin. Ottimo tiratore, discreto passatore e pure rimbalzista, da rivedere ancora il tiro da oltre l'arco. 20.3 punti 5.10 rimbalzi 5 assist

Fin qui comunque si parlava di scelte alte, chiamate che lasciavano già presagire futuri importanti, ma azzecare perfettamente una settima scelta al secondo giro, cioè alla 37 complessiva, è notevole, si parla di DeJuan Blair, preso senza troppi convenevoli da San Antonio che ringrazia e porta a casa il futuro lungo degli Spurs. E' straordinario quello che sta facendo in relazione all'esiguo minutaggio concessogli, in poco più di 14 minuti porta alla causa 6.5 punti e 5.3 rimbalzi. Non possiede i centimetri che aiutano a dominare nel pitturato, ma la mentalità che possiede (alla fine si torna sempre lì come fattore chiave) e la sua grinta, lo portano a figurare benissimo almeno fino ad ora.

Giuste citazioni se le meritano Jonny Flinn, ormai titolare fisso della derelitta Minnesota e Omri Casspi, uno dei pochi che non ha risentito minimamente del passaggio oltre oceano e al lungo adattamento che questo comporta anche come stile di vita. Inoltre abbiamo anche Chase Budinger, preso alla 44, Taj Gibson (26esima chiamata) e Jonas Jerebko (39esima) a completare il pacchetto dei migliori rookie di questo avvio di stagione NBA.

Come già citato, in uno dei prossimi post inaugureremo anche un'altra nuova interessante rubrica.
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