0-18. Questo è il bilancio delle prime 18 gare dei New Jersey Nets in questa stagione, ovvero 18 sconfitte e 0 vittorie.
Con questo tabellino di marcia la franchigia si è iscritta di diritto nei record della storia della lega, divenendo la prima squadra a subire così tante sconfitte consecutive ed ovviamente questo è anche il peggiore inizio di campionato per un team NBA.
Vedere da fuori una situazione del genere fa immediatamente pensare ad una franchigia povera di talento, proiettata direttamente al mercato dei free agents dell'anno prossimo, priva di orgoglio e di spirito combattivo. In realtà però tutto ciò è solo apparenza perchè New Jersey ha un buon team in ottica futura, infarcito si di molti giovani, ma tutti dall'altissimo potenziale ed in più hanno anche esperienza e leadership dal loro play, Devin Harris.
Detto questo è lecito chiedersi allora quali siano le ragioni di questo disastroso avvio. Lo staff ha ritenuto che un cambio di coach potesse essere un buon punto di ripartenza od almeno il simbolo che i Nets si stavano muovendo per cambiare qualcosa, ma in realtà Frank non è certo il peggior allenatore della lega ed i motivi di tutto ciò vanno ricercati in altro.
Il team durante l'inizio di stagione ha risentito moltissimo dell'assenza di Harris, causa infortunio, e qualche sconfitta senza il suo leader era prevedibile, non avendo altri membri della compagine che siano, almeno per ora, in grado di cambiare il volto ad una partita e di spostare l'inerzia di una gara nei momenti chiave della gara.
Se questo poteva rappresentare un timido alibi per un inizio stentato, non ci possono essere scusanti, invece, quando anche Devin è tornato e la squadra tutto sommato era al completo contando anche sul rientro di Courtney Lee. Eppure i giocatori invece di reagire, di cominciare a macinare gioco, hanno continuato a subire gli avversari, è pur vero che in alcuni casi sono stati decisamente sfortunatati (vedi contro gli Heat), ma la squadra sembra sia apatica, rassegnata alla sconfitta già dall'avvio della gara.
L'apice è stato visto stanotte, New Jersey era alla prova del nove, è pur vero che affrontava Dallas (che comunque contro i Warriors ha perso che è una squadra alla portata dei Nets almeno sulla carta) però quando sei a conoscenza che quella sconfitta significa essere ricordati nei record neri della NBA, uno scatto d'orgoglio doveva avvenire ed invece 77 punti subiti nel solo primo tempo, 49 nel solo secondo quarto.
In questo disastro però ci sono delle cose positive.
Prima fra tutte è che il salary cap della franchigia è bassissimo è questo vuol dire elevate possibilità di accaparrarsi un free agent dalla famosa estate 2010.
Una seconda chiave di lettura è l'inserimento dei giovani, Brook Lopez sta divenendo un dominatore sotto le plance, Chris Douglas Roberts ha subito una evoluzione pazzesca soprattutto come terminale offensivo divenendo un tiratore più che affidabile ed inoltre pian piano Lee si sta amalgamando al gruppo.
Terzo, la squadra sta imparando a conoscersi e l'anno prossimo sarà sicuramente un gruppo più compatto.
Evidentemente tutto questo non basta, per vincere ci vuole soprattutto determinazione e volontà e qui deve cambiare qualcosa ed in fretta.
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