Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

lunedì 19 luglio 2010

MICHAEL JORDAN E CHARLES BARKLEY SULLA SCELTA DI LEBRON JAMES

11 giorni fa, quindi l'8 Luglio, il free agent più gettonato dell'intera estate, LeBron James, sceglieva la sua destinazione per gli anni a venire.
Come tutte le grandi scelte fatte da grandi personaggi, anche quella dell'ex 23 di Cleveland ha diviso il publico a metà.

Quella parte entusiasta di vedere le gare degli Heat, per lo spettacolo e per lo show, resa più ampia da quelli che vogliono semplicemente che James contenda per un titolo o da quelli che pensano che la decisione è sua e qualunque prendesse era esente dall'essere criticata perchè riguardava il meglio per lui.

(Jordan e Barkley, ora analizzano la scelta di James secondo il loro punto di vista. Foto a lato)

Ma c'è anche l'altra faccia della medaglia, formata da coloro che non apprezzano la scelta di LeBron, quelli che criticano la sua decisione di non voler divenire una bandiera di una città che gli ha dato tutto, che lo ha coccolato, che lo ha reso quello che è oggi. Di questa fazione sono "membri" anche alcuni amanti del nativo di Akron, che volevano che il loro idolo non avesse bisogno di tale compagnia per vincere, in modo di entrare ancor di più nella leggenda del gioco, ma anche quelli che ora lo considerano un non vincente, che necessita dei migliori per creare una dinastia attorno a sè.

Le due parti, grandi o piccole che siano, tendono ad eguagliarsi, almeno fino a quando non entrano in gioco altri fattori, altri nomi, che si esprimono riguardo alla vicenda e che conseguentemente spingono la bilancia su di un solo lato. Si perchè se questi giocatori si chiamano Michael Jordan e Charles Barkley, risulta difficile trascurare le loro dichiarazioni, i loro pensieri.

"Non avrei mai fatto come LeBron. Non avrei mai chiamato Larry Bird e Magic Johnson per dirgli: Ehi, giochiamo insieme in un'unica squadra" sono state le parole di M.J. .
Parole forti che non lasciano certo spazi interpretivi, seppur forse un tantino rasentanti l'esagerazione; una frase da prendere più come una provocazione fatta per rendere l'idea più che da leggere letteralmente. Questo perchè (certo la frase è rispettabilissima, è il suo punto di vista) forse gli uomini chiamati in causa hanno fatto "qualcosina di più" di quello che fin'ora ha fatto Bosh o secondo alcuni punti di vista anche Wade, seppur giocatori veramente talentuosi. E' vero si può obiettare forse che Bosh e Wade sono più forti (o forse lo diventeranno) rispetto a Pippen e Rodman, ma azzardare paragoni con Bird e Johnson è forse eccessivo, almeno per ora, poi per il futuro mai dire mai.

Anche Charles Barkley non le manda a dire ed anche lui è sulla stessa linea d'onda di Jordan. 
"Lui non sarà mai Jordan. Ciò è fuori discussione, può vincere quanto vuole. Ci sarebbe stato qualcosa di più onorevole nel rimanere a Cleveland e cercare di vincere come "The Man"... Se avesse vinto un campionato lì, sarebbe stato il top per la sua eredità, solo uno a Cleveland. Non importa quante ne vince a Miami, quella è chiaramente la città di Wade". 

Sono sempre solo pensieri, condivisibili o meno, e che forse solo il tempo può farli diventare certezze o solo tante mere parole.
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