E' iniziata la costruzione degli Heat. E in questo post la riassumiamo. Non la ricostruzione, perchè la franchigia di Miami i primi colpi di mercato, quelli esplosivi li ha già archiviati in positivo con firme nero su bianco che blindano i gioielli nella propria cassaforte di cui solo la franchigia della Florida balneare ne ha la chiave.
Per l'appunto è iniziata l'opera di messa a punto, fase fondamentale per un progetto che ha il nucleo ed anche bello solido, ma a cui serve comunque qualcosa che renda l'ingranaggio vincente, anche perchè non si gioca tre contro tre.
Come anticipato alcuni post fa (o come auspicato nel post sulle possibili mosse di Miami) sono arrivati già dei colpi di mercato di particolare rilievo che regalano a Spoelstra e a Riley degli ottimi elementi che possono aiutare la squadra nela corsa verso i traguardi che contano.
Riley e Wade sembrano guardare con attenzione i nuovi arrivi del mercato estivo degli Heat (foto a lato)
Mancava solo l'ufficialità, ed oggi è arrivata, Mike Miller ha accettato di buon grado la proposta fattagli da Miami e poche ore fa si è legato definitivamente per le prossime 5 stagioni a $30 milioni complessivi. Così finalmente il giocatore potrà eliminare di netto la casella zero serie vinte nei playoff.
Analoga scelta è stata quella operata da Udonis Haslem che, abbassando un pò le proprie pretese economiche ha scelto di rimanere nella stessa franchigia che dal 2004 ad oggi è sempre stata la sua casa e che oggi magari non lo pone sul piedistallo (ma comunque non ci è mai stato) ma lo innnalza a pezzo importante nello scacchiere di comprimari che gireranno attorno ai tre soli che da alcuni giorni rendono ancora più soleggiata Miami.
Qualcosa in più di $4 milioni (circa $4,3) con un piccolo incremento futuro, per una base quinquiennale.
Dopo aver messo a segno questi due colpi molto importanti, anche un altro paio di ottime mosse sono state portate a termine con successo, alcune solo nominalmente parlando, altre invece, anche materialmente parlando, dove il materialmente è l'identificazione di una firma sul pezzo di carta che conta.
Z-Ilgauskas ha scelto anche lui di vestire la casacca rosso-bianco-nera per almeno i prossimi due anni regalando al suo amico Lebron e ai tanti tifosi della formazione di South Beach, la gioia di poter usufruire delle sue più che buone mani e dei suoi centimetri. Con la firma del biennale da parte del lituano, il team si è garantito già 7 giocatori per il roster attivo, che possono tutti essere giocatori di livello e non semplici statue che riempiono la rosa per fare numero.
Anche i prossimi due che si uniranno alla compagine hanno già un volto ed un nome e sono pronti a trasferirsi di corsa non appena si troverà l'accordo: Juwan Howard e Jerry Stackhouse rispondono all'identikit e firmeranno al minimo salariale per i veterani ($1,1 milione).
Con tutte queste mosse e questa volontà ferrea di scegliere accuratamente la mossa più giusta, Pat Riley e company, stanno mettendo su un gran bel gruppo misto di giovani e veterani e che sarà sicuramente in grado di costruire una dinastia, qualora si riuscisse ad oliare il meccanismo e a dare i rispettivi copioni da eseguire alle comparse e ai protagonisti. L'importante è che nessuno però cerchi di improvvisare una battuta fuori dagli schemi ben elaborati, perchè altrimenti si potrebbe innescare un meccanismo di distruzione interna che può causare un collasso generale.
In attesa degli ultimi colpi che concluderanno una campagna acquisti mostruosa, la sensazione è che il piano sta riuscendo, ma bisogna vedere ancora se veramente sarà tutto rosa e fiori.
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