Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

lunedì 26 luglio 2010

LE DELUSE: QUALE FUTURO PER I NEW JERSEY NETS?

Non è arrivato LeBron, non è arrivato D-Wade, non è arrivato Stoudemire, non è arrivata nessuna stella dal mercato dei free agents che potesse prendere le redini della squadra e farle fare il salto di qualità. In aggiunta non è arrivata neanche la prima chiamata al draft, almeno un più che degno contentino per la stagione vissuta che aveva trovato in John Wall la risposta per poter essere cancellata alla svelta.

Da squadra che poteva ambire a distruggere i canoni dello sport riuscendo nell'impresa di passare da un record disastroso in una stagione ad una più che legittima possibilità di essere una pretendente ai piani alti del professionismo americano, si è ritrovata ancora una volta nella mediocrità con un progetto si solido, ma a cui è già saltato uno dei punti cardini, questa estate fallimentare sotto il profilo ricostruzione veloce.

La faccia di Devin Harris riassume lo status generale dei tifosi dopo questa free agency (foto a lato)

E' arrivato però Derrick Favors, uno di quei giocatori che in futuro potranno dominare sotto i tabelloni NBA grazie al suo fisico possente ma al contempo che non gli fa perdere troppa velocità nel correre in transizione, e grazie soprattutto alla visibile verticalità che gli permette di essere fin da subito, uno dei migliori sotto il profilo rimbalzo in attacco con conseguenziali due punti, grazie ad una capacità eccellente di sapersi innalzare per una schiacciata da fermo.

Ma se Favors può essere la speranza che può dare nuova linfa a dei tifosi che oramai vivono di sole delusioni, Devin Harris e Brook Lopez devono essere i fari del team e divenire veri trascinatori giocando con continuità come dovrebbe fare il play ed evitando di sbraitare in continuazione con i compagni come invece fa il centro (non risparmiandosene neanche una di strillata, cosa che di certo non aiuta a fare gruppo).

Prendersi le responsabilità giuste sarebbe un buon inizio per indicare agli altri la giusta via per poter fare un campionato degno di essere chiamato con quel nome e non fare le figurine come invece è stato fatto l'anno scorso.

Anche l'acquisizione di Travis Outlaw è stata un buon colpo dopo che si sono visti sfilare via lentamente tutti i migliori. L'ex Blazers nell'inesperienza generale di un team molto giovane, può divenire subito fondamentale e forse anche uno di quelli che può scoppiare a giocatore chiave dei Nets, grazie al fatto che su un parquet è capace di fare le scelte giuste e di saper dare il suo contributo senza dover per forza avere sempre il pallone tra le mani.

Certamente porta consolazione che ora ci sia anche un allenatore stabile che possa essere capace nel giro di un anno di imprimere una certa mentalità e durezza ad una squadra, apparsa troppe volte lasciva e svogliata.

La verità è che, svanito il progetto iniziale, ora l'unica ancora di salvezza per poter arrivare in alto sono i giovani, che se sapranno esprimere o continuare a coltivare il proprio talento, potranno condurre in alto la franchigia del New Jersey, altrimenti le promesse di Prokhorov di portare i Nets in alto nel giro di pochi anni saranno state solo delle parole a cui non vengono seguiti i fatti e lo staff avrà il suo bel da farsi per ingeniarsi delle buone trade per costruire nuovamente la squadra dalle ceneri.

Del buono c'è, ma se Avery Johnson avesse a disposizione un vero pezzo grosso, la situazione sarebbe del tutto differente.
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