Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

venerdì 28 maggio 2010

SARA' QUESTA LA VERA FORZA DEI CAMPIONI?

(Foto NBA.com)
Era il 30 Aprile 2010.
I Lakers capitanavano la serie contro gli incredibili Thunders per 3-2, ma Oklahoma negli ultimi 24 secondi di gara 6, era avanti di una lunghezza: 94-93.
L' ultimo possesso toccava, tuttavia, a Los Angeles, o per meglio a dire a Kobe Bryant.

Mossa scontata, perchè se c'è un genio dei buzzer beater, di questi tempi moderni, è proprio la stella dei californiani. In regular season Kobe aveva già dimostrato più volte che quel "fondamentale" era ancora di sua proprietà. Nei playoff però le cose sono diverse, Scott Brooks, sapeva benissimo che sarebbe stato lui a prendersi il tiro della vittoria.
Il coach scelse una marcatura ad uomo per evitare che qualcuno fosse libero per uno scarico, mentre i Lakers optarono per l'isolamento dell'ex numero 8.
Bryant, incredibilmente, sbagliò il tiro, ma in mezzo ad una folla di maglie bianche, sbucò un catalano, che con un tap-in, decretò la fine del percorso dei Thunders per quest'annata. 

Questa notte del 28 Maggio 2010, praticamente un mese dopo, è successo di nuovo, ma con un protagonista diverso: Ron Artest.


Artest, che proprio nella serie contro Durant e compagni, aveva brillato ben poco, riducendo i suoi compiti a difendere sul 35 dei Thunders.

Sul 101 pari, ancora una volta palla a Bryant (questa volta dopo una rimessa) ed ancora una volta il cronometro dei 24 secondi aveva smesso di contare, perchè ne mancavano meno.

Phoenix, diversamente dai Thunders, ha scelto di raddoppiare Kobe, perchè la palla sarebbe arrivata al 24 da una rimessa, il tempo era esiguo e Bryant si doveva subito innalzare per il tiro. Mossa intelligente quella di scegliere Odom, che è un ottimo passatore ed anche perchè è sempre meglio un lungo ad effettuare il passaggio di rimessa, poichè vede meglio il campo da fuori.

Con un raddoppio di marcatura tanto ferreo, è già stata un'impresa per la stella dei campioni in carica, riuscire a far venir fuori un tiro che si avvicinasse quantomeno al ferro; ma, dopo il tiro sbagliato, ancora una volta sbuca tra le maglie avversarie uno in veste giallo-viola (Artest), che approfitta del mancato tagliafuori di Jason Richardson, per agguantare il rimbalzo offensivo, girarsi ed appoggiare comodamente al tabellone per i due punti della vittoria.
"Si è redento proprio in quel momento", ha detto Shannon Brown.

La serie non è ancora finita certo, ma aver portato a casa la "W" tra le mura amiche, è più di una vittoria, perchè Los Angeles sta faticando e non poco lontano dallo Staples Center. Quindi andarsi a giocare la gara della "sopravvivenza" in questi playoff in casa Suns, sarebbe stato molto più difficile.

Quello che però si vuole mettere in luce sono due aspetti.
Il primo è che questa squadra, ogni qualvolta che si trova in finali punto a punto, li porta praticamente sempre a casa.
Il secondo è che vince anche senza dover ricorrere per forza al solito Kobe, ma che riesce a trovare anche negli altri la freddezza necessaria di imboccare il fondo della retina nei secondi finali di gara.

Forse è proprio quest'ultimo aspetto, la vera forza dei campioni...
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