Nella NBA si sà, spesso si tende ad esagerare nell'avvolorare le mere statistiche, anche se non sempre descrivono quella che è stata la partita veramente.
Eppure non si può rimanere indifferenti di fronte ad una tripla doppia fatta in una semifinale di conference, in una gara tirata fino all'ultimo, contro la squadra più forte della regular season e per giunta se non è la prima volta che ne collezioni una nei playoff ed hai solo 24 anni.
(foto sports.yahoo.com)
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Stanotte, il folleto dei Celtics, Rajon Rondo, lo stesso che in estate sembrava sul punto di partire immerso in plurime trattative, ha confezionato 29 punti 18 rimbalzi e 13 assist. Non sono semplicemente un assemblamento di cifre buttate lì tanto per fare numeri e strappare consensi e contratti più onerosi futuri, perchè il play dei bianco-verdi ha portato i suoi a vincere con questa prestazione. Il bello è che anche in questo caso i numeri non dicono tutto, perchè limitandosi ad osservare i tabellini si potrebbe cadere in un tranello; si potrebbe pensare che forse la facilità con cui ha ottenuto questo, derivi dall'avere affianco Garnett che ti apre la strada nel traffico, od un Ray Allen che apre le difese o ti faciliti i passaggi od ancora capitan Pierce che attira gli avversari su di se e ti permette di concludere con più facilità, ma almeno per stanotte non è stato così.
Rajon ha messo in mostra tutta la maturità acquisita in questi anni ed ora sta ampiamente imparando a camminare da solo, sta lentamente facendo suo, il tiro creato dal palleggio, in pentrazione sta divenendo ancora più sgusciante e riesce a controllare ogni situazione con notevole lucidità seppur ancora molto giovane. Sicuramente è divenuto una stella per la squadra e non a caso è la quarta volta nei playoff che raggiunge la doppia cifra in tre categorie di statistiche nella stessa gara.
Solo Bird (mica uno a caso), ha fatto meglio con 10 e Rajon ha tutto il tempo di superare questo record dato che l'età è dalla sua.
Ma ritorniamo ai muneri. Una cosa che su quel foglio pieno zeppo di cifre non c'è scritta è l'importanza che ha avuto un certo Tony Allen ieri sera. LeBron James, non propriamente l'ultimo arrivato, per usare un eufemismo, è stato limitato a due (!) punti complessivi nei primi due quarti. Il merito va a molti, come Garnett, Pierce, Rivers (che li ha gestiti col contagiri per non caricarli di falli), ma anche a Tony Allen. Quest'ultimo si è preso in consegna il 23 dei Cavs molte volte, mai sfigurando. E' vero James ha comunque trovato il modo di metterne 15 nel terzo periodo, ma nell'ultimo ne ha fatti solo 4 e gran parte del merito va a quegli scivolamenti laterali di un comprimario come Allen.
I Big Three saranno anche invecchiati, ma si capisce come mai i Celtics continuino a farsi rispettare ancora...
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