Se qualcuno vi avesse detto che nella NBA, nei playoff, c'era qualcuno in grado di dominare anche quando ha un ginocchio malandato ed un dito fuori uso oramai da parecchio tempo (e non è il mignolo, bensì l'indice che ti da molta della direzione del tiro), sarebbe stato difficile non fargli obiezioni.
(Foto Nba.com)
E' vero, se proprio dovevate fare un paio di nomi, il primo che saltava nella mente di (quasi) tutti era quello del 24 giallo-viola.
Ma neanche il più ottimista tifoso di Kobe poteva credere che poche ore dopo che dal ginocchio della stella dei Lakers era stato "asportato" del liquido, la stella del team della California potesse infilare 40 sonori punti ai Suns in finale di conference.
Prestazione maiuscola, condita da 5 assist ed altrettanti rimbalzi, che ha poi oscurato tutto il resto. Si perchè dietro quei 13 canestri su 23 in azione, di cui 3/6 da tre ed un ottimo 11/12 ai liberi, c'è una squadra che gira ed anche parecchio.
Phoenix, come era prevedibile, ha straperso lo scontro a rimbalzo, eppure dai losangelini c'era un Bynum a mezzo servizio, l'unico puro centro dei Lakers che può stare in campo più di 15 minuti.
Stoudemire ha preso 3 (!) rimbalzi, perdendo di molto lo scontro sotto i tabelloni con Odom e Gasol. E se Amar'e viene limitato così, anche Nash ne risente e non riesce ad esprimersi al meglio.
La chiave di volta per i Suns, sarebbe l'abuso del tiro perimetrale, ma se incappi in una serata dal 22% al tiro, contro l'armata di Hollywood che ne infila il 47%, allora si capisce perchè è meglio far riposare Nash nell'ultimo periodo e riprovarci la prossima volta.
Ragionamento analogo per coach Jackson, che nel finale ha dato a Mbenga e Walton la possibilità di alzare il loro minutaggio in post-season.
Lo stesso coach che qualche giorno prima della palla a due, aveva acceso del fuoco sulla gara, imputando a Nash di abusare troppo della palla accompagnata, conscio che tanto gli arbitri non gli segnalano l'infrazione. Furbata di Jackson, che probabilmente ha solo giocato sulla psicologia pre-gara del play canadese e dei direttori di gara.
Tante piccole cose, che andandosi a sommare portano ad un unico risultato: il dominio Lakers nella serie, se tutte queste peculiarità rimangono invariate. Ma per fortuna dello spettacolo è solo la prima partita ed i Suns non sono lì per caso...
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