Analizzando le recenti uscite dei campioni in carica, si ha la netta sensazione di vivere in un singolare paradosso, ma i Lakers fanno ancora più paura quest'anno, oppure sono più deboli?
E' strano che si possano trovare moventi validi per due strade così tanto divergenti tra loro, eppure cadere in questo quesito è possibile.
Già contro Oklahoma, formazione rispettabilissima ma con un nucleo nella quasi totalità esordiente in post season, i campioni dovevano vincere con più facilità, sfruttare meglio quell'esperienza che hanno accumulato gli anni passati. Eppure hanno rischiato seriamente di andare a gara 7. Dall'altro lato della medaglia però, si sono viste le risorse infinite dei californiani, che nei momenti che contavano hanno sempre buttato dentro la palla ed il gruppo ha anche sopperito ad un paio di partite non proprio idilliache del loro leader, Bryant.
Ma il cinismo che accompagnava il gruppo solo un anno fa, sembra si sia perso nel vento.
La notte scorsa allo Staples Center (quindi in casa), i Lakers, sono stati capaci di far rientrare in gara i Jazz. Per molti tratti di match hanno comandato la partita con la doppia cifra di margine, salvo poi farsi raggiungere ed anche superare. Ciò è accaduto soprattutto quando Phil Jackson ha deciso di inserire le seconde linee, che quest'anno sembrano dare minore apporto al team rispetto all'anno passato.
Pochi minuti dopo però va in scena il lato buono della questione, la grande squadra che si riprende e che quando ritrova Kobe e i suoi tiri, sembra di nuovo inarrestabile, priva di freni e capace di fare qualunque cosa in mezzo al campo.
Phil Jackson che cambia le carte in tavola in itinere, stravolge in parte il programma iniziale, perchè comprende che i Jazz sono in partita per l'eccesivo numero di liberi ottenuti e chiede ai suoi maggiori penetrazioni e giochi per i lunghi, per non restare indietro neanche in quella statistica.
E così sorge anche quel fenomeno di Gasol, che porta a spasso Boozer, incapace di difenderlo efficacemente in post basso, seppur Carlos sfoderi una discreta difesa. Pau che non può neanche essere raddoppiato perchè in possesso di due mani da playmaker che gli permettono di uscire tranquillamente da quelle situazioni cedendo la palla all'inevitabile giocatore libero.
Quindi la situazione è controversa. In questa annata i californiani sembrano avere due volti. Non è chiaro se continuando così possa ritornare sul tetto NBA, certo è che se la situazione divenisse chiara in positivo per loro, allora a parità di roster sarebbero ancora loro i migliori.
Related Posts : Los Angeles Lakers,
Playoff NBA
Io direi senza dubbio più forti!!! Ho visto tutta la partita contro Utah e se è vero che i Jazz sono sempre rimasti più o meno in partita, dall'altro è innegabile che i Lakers non hanno mai avuto problemi a ri-sorpassarli...Passano i Lakers sicuri, io li vedo decisamente come i favoriti anche quest'anno per il titolo, in finale non penso che ne Suns ne Spurs sarebbero all'altezza...Dovranno giocarsela con Boston (che per me farà fuori i Cavs) o Orlando (ma punterei su Boston), ma secondo me sono senza dubbio i favoriti, hanno un roster più che eccellente.
RispondiEliminaGiulio.
Articolo originale. Bella domanda. Anche io mi trovo in difficoltà sul rispondere. Sono indubbiamente molto forti e sicuramente i favoriti al titolo, però d'altronde, non rivedo la schiacciasassi dell'anno passato.
RispondiEliminaLeo81.
Sulla carta sono più forti, considerando l'apporto in percentuale al tiro molto basso di Artest e Fisher... se ingranano a tirare col 40% anche loro, la vedo bruttina per tutte visto che stanno vincendo lo stesso finora
RispondiElimina