Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

domenica 28 novembre 2010

PERCHE' NEW YORK NON DECOLLA: L'ANALISI

Gli anni passano, i giocatori cambiano, ma New York rimane sempre la stessa. Una squadra incapace di mettere a tacere le critiche, anche poche velate, che questa squadra si porta sempre dietro, per il semplice fatto che sia (s)fortunata a trovarsi nel Madison Squadre Garden.

L'arrivo finalmente di un play vero in squadra e di un go-to-guy come Stoudemire dovevano essere le scosse necessarie per cambiare quell'inerzia negativa, ma così non è stato, o almeno non lo è ancora.

La sensazione è che questo non sia necessariamente dovuto alla poca alchimia, naturale conseguenza di un gruppo nuovo che si sta trovando, ma a seguito di alcune scelte discutibili che si stanno intraprendendo in questo avvio. Scelte che passano direttamente dalla sapiente mano del coach, il buon Mike D'Antoni, che però non sembra in grado di plasmare i Knicks ad immagine e somiglianza di quella sua vecchia Phoenix.

Quello che traspare è un gioco basato sui tiratori, come lo è sempre stato per Mike, ma che non sta facendo sfruttare appieno tutte le belle capacità che alcuni dei giocatori possono offrire. Un esempio, e non è un nome a caso, è Danilo.
Quello stesso Gallo che da giorni è il "fastidio" di molti tifosi, per via della storia che lui è la chiave per arrivare a Melo ma a New York sembra che qualcuno tra i dirigenti non lo voglia usare per aprire la serratura.
Gallinari quando non staziona perennemente sulla linea da tre punti ma penetra con l'intenzione di "sfondare" la difesa non solo ne giova lui, ma tutta la squadra. Non a caso quando porta a casa un bel bottino di liberi, a New York si torna a "cantar vittoria". L'italiano è (togliendo il sembra) l'ago della bilancia di questi Knicks, quando lui segna, la squadra è un'altra anche perchè poi Stoudemire e Felton il loro lo fanno sempre.
Certo tutto questo coadiuvato all'idea di giocare i pick'n roll tra Felton e Stat lasciando il Gallo libero sull'arco. Anche perchè se c'è un giocatore in grado di giocare i pick 'n roll questo può e deve essere Amar'e, non fosse altro per quell'atletismo e quella mobilità in un corpo di un lungo.

Purtroppo però sarebbe inveritiero limitare a questo i problemi di una squadra intera. Non solo c'è una squadra che fa fatica, ma soprattutto non c'è ancora l'ombra di una panchina. Cosa abbastanza sorprendente visto che nella Grande Mela hanno trovato un ottimo Fields (onore a Mike di aver trovato il coraggio di buttarlo subito nella mischia), ma  stanno centellinando molto, anche troppo i minuti a giocatori quali Turiaf e Roger Mason, non due fenomeni ma comunque abbastanza esperti per far rifiatare qualcuno. Ma l'evento più strano è quello legato al progetto chiamato Anthony Randolph, prospetto che sembra essere stato ingiustamente accantonato se si pensa alle attese riposte in lui ed alla fiducia che coach Mike sembrava riporre in lui in pre-season...Ma questa fiducia dove è finita?   
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