La regolarità nel fare risultato e nel portarsi spesso a casa le partite non è arrivata ancora sulle spiagge di Miami, ma in Florida da alcuni anni è una costante, questo grazie all'altra franchigia dello stato, quella meno chiaccherata, ovvero gli Orlando Magic.
La squadra di Van Gundy, viaggia al record di 12-4, il migliore dell'Est a parimerito con i Celtics. E' risaputo oramai che i Magic sono una di quelle franchigie che hanno come obiettivo il vertice, ma è risaputa anche un'altra cosa, ad Orlando si assapora il piatto prelibato, ma non si arriva mai a mangiarselo.
Chissà se l'arrivo di un altro big farà in modo che Howard possa ridere di gusto anche a fine campionato... (foto a lato)
Questo perchè la squadra attuale è molto forte, ma necessita di un qualcosa che li spinga a vincere. Quel qualcosa è la continuità realizzativa di un secondo violino (o magari primo al pari di Howard), un altro uomo da 20 o più punti nelle mani, un altro giocatore in grado di cambiare il corso di molte partite e non in casi sporadici.
Con l'arrivo di Vince Carter qualche tempo fa, si pensava di aver risolto il problema, ma questi, seppur un ottimo giocatore, non riesce ad essere l'impersonificazione di uomo di punta, ma bensì solo un titolare dall'indubbia classe. Neanche l'estro tecnico e tattico di Lewis funziona a tal scopo, tant'è che il secondo in ordine di punti, è Jameer Nelson a neanche 15 realizzati di media (14,6).
La verità è che il quintetto gira bene, ma è troppo limitato dai giochi a due e dagli spazi che apre Dwight. Serve essenzialmente un cambiamento, anche se paradossale dirlo per un team che per risultati e rendimento capeggia giustamente l'Est.
Ed è proprio alla luce di questo problema, che nei corridoi dell'Amway Center ricominciano a circolare nomi noti, nomi pesanti per importanza ed altisonanza, perchè se il cambiamento avviene, non serve una piccolezza, ma una vera bomba.
Quello che si vocifera infatti, è che dirigenti e staff abbiano scelto di mettere tutti i giocatori sul mercato (tranne Howard) per arrivare ad uno tra Carmelo Anthony e Chris Paul, i due pezzi pregiati che stanno facendo impazzire ogni tifoso ogni qual volta li si accosti all'una o all'altra squadra.
Ad Orlando però sembra si faccia sul serio, e si è pronti a sacrificare qualunque cosa pur di raggiungere uno dei due obiettivi. Ovviamente però non si possono fare i conti senza l'oste, perchè anche se ammettiamo che Denver e New Orleans vogliano privarsi delle proprie stelle a metà stagione, nessuno garantisce che ci siano giocatori in quel di Orlando che siano appetibili ai gusti delle due franchigie.
I nomi che saltano all'occhio sono quelli di Carter, Lewis e Nelson, ma il primo ha 33 anni e contratto fino al 2012 (non proprio l'emblema della ricostruzione,anche se il lockout cambia leggermente le cose), il secondo chiama a se un contratto da più di venti milioni anche se con un non garantito nella stagione 2012/2013. Ma allora sarebbe da chiedersi perchè prenderlo se poi lo si vuole rilasciare? L'unica cosa sensata sarebbe se con lui arrivassero alcune prime scelte, ma quelle di Orlando non saranno mai da lotteria e quindi sono potenzialmente poco appetibili.
L'unica soluzione che sembra percorribile, è una proposta siffatta: Nelson, ottimo play giovane e da 7 milioni circa di contratto, Pietrus o Gortat, buonissimi giocatori anche in uscita dalla panchina, Daniel Orton, promessa molto acerba ma dal potenziale cristallino, e un paio di prime scelte magari in arrivo in uno scambio a tre con una squadra di bassa classifica. Comunque in giro si può avere di meglio, di molto meglio...
Questa è una possibile strada che rientrerebbe anche nel gioco salariale, ma non è detto che sarà percorribile...
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