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mercoledì 24 novembre 2010

I PROBLEMI DI MIAMI; STAGIONE REGOLARE FINITA PER HASLEM?

Dalle parti di Miami le cose non stanno andando come secondo le attese.

La corazzata degli Heat non può e non deve essere considerata un progetto a lungo termine, le aspettative erano e restano quelle di puntare subito a vincere il titolo NBA. Ecco perchè sbagliare ben 6 gare sulle quattordici disputate potrebbe risultare per quasi tutte le altre franchigie un inizio stentato, mentre per gli Heat significa solo una pioggia di critiche.

E' sicuramente troppo presto per parlarne, è facile ipotizzare che fra qualche mese cambieranno molte cose, cominciando dall'alchimia che sembra ancora un cantiere aperto. Ma se alcuni aspetti del gioco sono sviluppabili col tempo, altri sono problemi evidenti che non colmarli significherebbe non permettergli di andare da nessuna parte, se non nelle proprie abitazioni a guardarsi ancora una volta la finale da casa.

Lacune evidenti, evidenziate già ad inizio stagione e che ora, a campionato iniziato, si sono mostrate anche con i fatti e non solo a chiacchere. Quelle del play e di un lungo di fisico sotto le plance, giusto per citare le cose più sotto la luce dei riflettori, sembrano essere i problemi più evidenti. Se in regia basterebbe aver il coraggio di rischiare su Chalmers, più complesso è il discorso pivot. 

Il problema è che oltre ad un lottatore come Udonis Haslem nello spot di centro c'è poca roba. Ilgauskas è sicuramente un elemento di valore, ottimo offensivamente, ma a Cleveland sanno bene come andò a finire contro i Magic causa i problemi di poca presenza di fisico che un giocatore come lui può avere contro signori come Howard, soprattutto se ad affiancarlo c'è uno come Bosh che per il momento il fisico in difesa lo mette come lo zucchero sulla pasta. Chris è giovane e quindi sicuramente migliorerà questo suo aspetto. In realtà ci sarebbe anche Joel Anthony, ma il suo limite nella fase offensiva è troppo evidente per regalargli minuti elevati. Quindi in pratica c'è solo il sottodimensionato Haslem, o meglio c'era.

Udonis si è appena aggiunto a Mike Miller nella lista infortunati e, come per il suo compagno, dovrà rimanere ai box per un pò. Infatti l'ex Florida si è rotto il legamento del piede sinistro e rischia seriamente di compromettere la sua stagione regolare. Il rientro minimo previsto è per Febbraio ma non è escluso un periodo più lungo di riabilitazione.

Altra tegola per un periodo no di questi Heat che sicuramente stanno pagando anche l' assenza del sopracitato mr. 1000 tiri al giorno Miller, un perimetrale che avrebbe beneficiato e fatto beneficiare la squadra con quel contributo che al momento si sta vedendo a sprazzi solo con James Jones.  Ma questi Heat non possono permettersi di nascondersi dietro le assenze e neanche dietro al fatto evidente che tutte le franchigie tendano a dare qualcosa di più del normale quando affrontano il team della Florida.

Paradossalmente, però c'è voluto proprio un infortunio, quello accorso ad Haslem appunto, per far arrivare nella franchigia un buon lungo adatto ad alcune caratteristiche ed ad alcune necessità del team: Eric Dampier. Ok, non è un giocatore che cambia le partite e non è neanche uno scorer, ma ha quella esperienza che forse nei playoff potrebbe risultare più incisiva di quanto sembri e una presenza che nello spogliatoio può essere utile. Non per nulla alcune franchigie lo avevano corteggiato, ma ormai di questi tempi sembra che l'unica destinazione per i veterani sia la calda South Beach.

Contratto da un anno per lui, il tempo di vedere se veramente può essere utile alla causa o se si rivelerà solo un mero sostituto, rientrato nei piani dirigenziali solo per colmare un vuoto lasciato nel roster.

Fatto sta che Miami deve cominciare a trovare l'alchimia perchè altrimenti non si va da nessuna parte neanche con la squadra al completo...
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