Per smentire i dubbiosi che danno gli Heat come prima franchigia candidata al titolo, i Lakers non hanno fatto altro che dimostrare con i fatti, di essere loro il team di cui avere "paura".
Sette partite consecutive vinte su sette disputate, non poteva esserci miglior inizio per la squadra di Phil Jackson per poter puntare dritti al three peat.
Assorbendo alla perfezione i dettami del gioco ideato da Tex Winter, i giocatori di Los Angeles riescono ad esprimere contro ogni tipo di difesa un ottimo gioco, fatto di passaggi e movimento che liberano spesso e volentieri spazi per giocate più semplici. Poi le piccole variazioni e le letture che si improvvisano in campo, scalfiscono il rigore schematico e rendono difficili i movimenti alla difesa avversaria che inevitabilmente si scopre.
Ma per giocare con questo stile servono giocatori intelligenti cestisticamente parlando e soprattutto adatti ad uno stile dove i lunghi devono saper passare e gli esterni saper penetrare senza esitazione e velocemente.
Ed i Lakers hanno questo e quindi sono vincenti. Oltre all'estro realizzativo (e non solo), dell'indiscussa prima stella della squadra, Kobe Bryant, il giocatore fondamentale in campo è senza dubbio Pau Gasol.
Lo spagnolo è il vero fulcro di questo tipo di gioco offensivo perchè incarna tutte le qualità indispensabili per eseguirlo al meglio. Ed il binomio è reciproco, lo schema ne esalta le qualità e lui di conseguenza diventa indispensabile per la squadra.
Anche Odom è un ottimo lungo per giocare con il triangolo offensivo, ma la sensazione vedendo giocare i Lakers è che Gasol sia una pedina veramente necessaria per mantenere altissima la qualità dell'attacco.
Oltre ad essere un punto di riferimento in post basso e a rimbalzo, sa anche passare bene la palla.
La prestazione di questa notte, la stupenda tripla doppia da 20 punti 14 rimbalzi e 10 assist, è solo la ciliegina sulla torta di un lavoro continuo e costante. L'efficacia con cui ha trascinato i suoi stanotte, non è frutto di una prestazione solitaria che può succedere a molti (in realtà poi neanche tanto), ma è una cosa che ripete ogni qual volta calchi un parquet, magari non con le stesse cifre, ma sicuramente con la stessa intensità ed importanza, aldilà del fattore numerico.
E' ovvio che il contesto e le grandi qualità dei compagni aiutano, ma in questo inizio meraviglioso della franchigia californiana, Gasol senza dubbio ha una bella parte di meriti.
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