Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 17 agosto 2010

MIAMI HEAT: SISTEMATI PLAY E CENTRO?

Dopo un'estate di quasi totale ricostruzione, l'opera da cantiere degli Heat sembra aver ultimato i lavori. Ora vanno sistemati i dettagli, i particolari, per poi lavorare su schemi, alchimie e gioco di squadra.

Prima di arrivare a capire con chi dividersi i palloni, le penetrazioni od i tiri, in quel di Miami stanno lentamente arrivando le gerarchie, chi sarà titolare e chi no. Appurato (e ci mancherebbe) che tre dei cinque starter sono assicurati, ora resta da decidere il Rondo ed il Perkins della situazione, giusto per far ricordare che il momento ricorda tanto Boston di qualche anno fa.

Wade è stato laconico meno di un mese or sono, lui non vuole partire playmaker, ma gli piace giocare guardia. Inoltre ha anche aggiunto che quello del play è il compito di Chalmers.
Investitura che sa di certezza allora, Mario che torna titolare riscavalcando Arroyo nella piramide delle gerarchie.
Mossa saggia perchè Chalmers è giovane e gli Heat sperano che possa seguire la scia di Rondo, quel folletto che da giovane ed inesperto Caronte dei big three si è trasformato nel quarto big della compagine. Ed il fatto che Chalmers deve convincere perchè è nell'ultimo anno garantito di contratto, poi sta al team esercitare l'opzione per farlo restare, potrebbe velocizzare il processo di traformazione. 
Naturale che nell'arco della gara si potrà assistere a Wade play, Miller o House guardia e James ala piccola o magari ad altre soluzioni che prevedano Arroyo in cabina di regia.

Sistemate le chiavi della squadra, il nodo più spinoso viene dal centro. Il vero difetto di questa squadra è la mancanza di un centro puro che sia affidabile e allo stesso tempo possa costituire un progetto per il futuro. Questo perchè Haslem nell'immaginario di Miami non è visto come pivot stabile in quintetto, ma al limite può giocargli assieme sotto i tabelloni per pochi minuti, data la povertà di centimetri di Haslem nello spot di centro (2.03) e la poca vena di fisicità di Bosh. Facile che sia il primo ricambio di quest'ultimo ed abbia solo qualche effimero minuto da 5 della squadra.
E allora la scelta esce da tre nomi: Magloire, Ilgauskas e Joel Anthony. Apparentemente puntare su big Z sembra la selezione più scontata, ma nei pensieri dello staff della franchigia della Florida, sta balenando un'altra idea. Fonti dicono che sarà il 28enne Joel Anthony a stazionare dal primo minuto sotto i tabelloni.

Il motivo, a parte la giovane età rispetto agli altri due colleghi, risiede nel fatto che a Miami serve un rimbalzista ed uno che metta il fisico nel pitturato, non servono punti data la front line Wade, Bosh, James e Chalmers. Così è meglio che dal pino parta Ilgauskas che magari rifornirà punti e rimbalzi al team insieme alle altre seconde linee.

Quintetto che a meno di sorprese sembra fatto, ora c'è da fare dell'altro, la cosa più importante: lavorare sul gioco di squadra.
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