Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 21 dicembre 2010

I NUOVI ORLANDO MAGIC

Le due trade che hanno scombussolato il roster dei Magic, hanno del tutto rivoluzionato la rosa a disposizione di Otis Smith. Il cambio è stato repentino e per le modalità di arrivo, ovvero il cambio netto di praticamente mezza formazione giocante, è stato inatteso. Che qualcosa sarebbe successo era sicuro, ma non a questi livelli.


Per vedere quanto le mosse siano state azzaccate, bisognerà attendere, non solo per constatare il lavoro del coach nel gestire minuti, situazioni ed amalgamare un team, rendendolo omogeneo e portandolo a giocare secondo la sua filosofia di gioco, ma bisognerà anche aspettare l'ultima mossa del GM. Smith infatti non ha chiuso il mercato e per completare la squadra ha già dichiarato di cercare fin da subito il backup di Howard e quindi il lungo che serve per avere una efficacie rotazione nel pitturato.

Le prime indiscrezioni, vogliono un sondaggio per Tony Battie e Ronny Turiaf, smerciando come prima opzione di contropartita Chris Duhon, diventato in surplus per le rotazioni, o al massimo sacrificando il Richardson che già era in squadra ad inizio anno, ovvero Quentin.


Se dovesse andarsene il secondo, almeno il neo arrivato Jason potrebbe ritogliersi la J appiccicata sulla maglietta accanto al suo cognome, e potrebbe ritornare ad essere l'unico Richardson in squadra, senza possibilità di essere chiamato con il nome del compagno, come ha ammesso scherzosamente lo stesso ex Suns nella recente intervista di presentazione.

Ma se per sapere quanto i risultati daranno ragione al lavoro manageriale, si dovrà aspettare come detto il lavoro di Van Gundy, ma già dalla prima uscita di questi nuovi Magic, si è potuto intravedere alcune prime decisioni, alcune prime sostanziali scelte operate dal coach.

Tutti ai propri posti designati, nessun cambio ruolo e soprattutto la scelta di provare fin da subito Arenas nel ruolo di sesto uomo come scorer dalla panchina. L'assetto è quello standard, con Nelson-Richardson-Turkoglu-Bass e Howard, con il solo Dwight che sarà di sicuro esente da variazioni probabili per la ricerca del giusto assetto, del giusto equilibrio. Per il gioco proposto dal team della Florida, questo schieramento sembrava il più logico, ma tempo una partita e già ci sono prime indicazioni. E' vero che l'ambientamento e l'inserimento in un sistema di gioco sono una fetta fondamentale della riuscita di un giocatore, ma si è notato subito come il turco abbia mantenuto il campo al solo scopo difensivo, aggredendo sporadicamente il canestro. Per J-Rich bisogna attendere, lui è essenzialmente uno scorer e quindi se non si inserisce nell'ingranaggio non può prendersi i suoi tiri e il suo gioco ne risente.


Arenas è partito dalla panchina, ha giocato giusto 26 minuti, ma sicuramente qualche minuto in più a gara lo raccimolerà, specialmente se Van Gundy sceglierà durante la partita di avere uno schieramento più small con tre guardie tiratrici e un' ala forte mascherata, come spesso ha fatto Turkoglu. Chissà infatti che non si scelga di mettere Arenas dall'inizio per avere fin da subito un ulteriore pericolo ambulante dal perimetro, una bocca da fuoco creativa, ma difficile sia così a meno che Richardson non venga spostato in ala piccola. Più facile che questa si trasformi in una soluzione da partita in corso.


I limiti più grandi sono sostanzialmente quelli che si sapevano a priori, difesa che sembra peggiorata (d'altronde era scontato con la cessione dell'ottimo Pietrus), e mancanza di una rotazione vera in area. Si sono viste cose che in un sistema così basato su una presenza in area che apre il gioco, non si possono vedere. Con Howard fuori a riposare, il pacco lunghi era un Brandon Bass in stile centro, con Quentin Richardson-Turkoglu e Malik Allen ad occupare alternativamente il ruolo di ala grande. Il centro di riserva va preso senza indugi altrimenti con Howard fuori si deve cambiare anche lo stile di gioco. 

Quello che però può far sperare in positivo, è che se Van Gundy costruirà un attacco dove tutti possono essere pericolosi, e così sarà visto e considerato che i nuovi acquisti non sono esenti dalla regola "bisogna saper tirare da tre se non sei un lungo dichiarato", si potranno giocare tutte le gare con la sfida a chi segna di più, e non con il gioco a chi segna di meno. Se poi la difesa facesse un passo avanti, Orlando avrebbe raggiunto il proprio scopo, una franchigia con più realizzatori in campo, ovvero quello che mancava, e la sicurezza di saper controllare entrambe le parti del campo.  
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2 commenti:

  1. Anonimo22.12.10

    Spero Che Otis Smith prenda un centro di riserva al più presto, i nomi che si fanno ora non mi entusiasmano, ma del resto chi sarebbe così pazzo da prendersi Duhon dopo il contratto che ha firmato quest'estate..?!

    Per quanto riguarda la squadra, ora serve molta pazienza, i nuovi non hanno ancora potuto fare un vero allenamento sotto la guida di Van Gundy quindi non possono ancora conoscere al meglio tutti i suoi schemi.
    Credo che questa trade porterà dei benefici (se li porterà) nel medio-lungo periodo, ho molta fiducia nel lavoro di SVG.

    Intanto vi ringrazio vivamente per aver seguito con attenzione e approfondito la situazione dei nuovi Magic, come al solito siete davvero molto utili per noi appassionati di NBA!

    Grace90

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  2. Grazie mille per i tuoi complimenti, ci fanno molto piacere.
    Ciao Grace90

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