Era domenica 21 Novembre, i Raptors affrontavano i Celtics in una gara apparentemente già scritta. Toronto cenerentola di una conference dove proprio Boston ne è regina, difficilmente avrebbe avuto la meglio sui Celtics. Ma in quella giornata, a dispetto delle previsioni, furono i canadesi a trionfare seppur con un solo punto di scarto.
Quella fu l'ultima sconfitta dei biancoverdi. Oggi a più di un mese di distanza, Boston ha aperto una striscia di ben 14 vittorie filate, a dimostrazione che anche quest'anno può ancora dire la sua e che non sarà certo l'età, l'ostacolo alla vetta.
Una serie di risultati utili cominciata in sordina, perchè le vittorie non erano banchi di prova impegnativi, così nessuno fu sorpreso quando i Celtics batterono prima gli Hawks e poi il trittico Nets-Raptors-Cavaliers. Vittorie arrivate senza far risaltare nessuno, o meglio uno diverso a partita, che fosse Shaq, Rondo o gli altri tre.
Poi sono arrivate le vittorie contro Portland e contro i Bulls, quello che si attendeva per vedere quanto questi Celtics stessero facendo sul serio. Ed eccole qua quelle qualità che l'anno scorso di questi tempi faticavano ad arrivare, salvo poi esplodere ai playoff.
Caratteristiche che poi sono sempre quelle, ma che sono sempre più maniacalmente effettuate: una solidità nel gioco, un'amalgama nel roster, una panchina non profondissima ma solida, una mentalità difensiva volta a soffocare l'avversario ed una capacità di uscire da momenti di difficoltà nei finali (caso Lakers a parte).
Come è accaduto in tre delle ultime quattro gare, dove il team del Massachussets ha vinto solo nel finale con partite tirate all'ultimo canestro. Fattore che poi fa grande un team e che quindi rende questi Celtics ancora più temibili.
E' chiaro che tirare la coperta troppo da una parte ti lascia scoperto qualche altro punto, ovvero c'è il rischio che spremersi ora non li consenta di arrivare freschi in fondo. Paradossalmente sarebbe meglio rifiatare un pò seppur si intorrompe la striscia. Inoltre c'è ancora da vedere l'adattamento di Jermaine O'Neal e di Perkins nella gestione minutaggi ora che tra i lunghi c'è più concorrenza e l'insegnare a Rondo a tirare lontano dal canestro con una certa costanza, in modo che le difese non lo lascino sempre libero in attacco se lontano dal ferro, per scalare sugli altri e trovarsi in vantaggio numerico.
Piccoli problemi che però possono fare la differenza...
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Anche l' anno scorso Boston è partita a razzo e poi si è fermata, non vedo quale sia la sorpresa, visto che ha migliorato la squadra dell' anno scorso che ha perso di poco le Finals
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