Dopo soli alcuni mesi di stagione regolare e al suo primo vero anno nella Lega, ormai Blake Griffin è già divenuto un giocatore di spicco, un effetto mass mediatico, uno, se non forse per i più l'unico, motivo che spinge a voler guardare giocare i Clippers. Ci sono altri giocatori di buon livello in rosa, ma è impossibile negare che guardare Los Angeles sponda Clippers è spesso sinonimo di voler vedere all'opera l'ala dall'immenso talento approdata lo scorso anno in California.
Blake in pochi mesi ha legittimato la primissima chiamata spesa nel draft 2009, a suon di rimbalzi, punti impegno e continua voglia di dimostrare e combattere. Tutto questo fatto con costanza e con picchi esagerati in alcune serate, come i 44 punti rifilati a New York in una partita in cui prese 15 carambole e smistò 7 assist.
Ma in campo l'ex Oklahoma Sooners non si fa riconoscere solo per la grinta o per i suoi 21 punti di media con 12,4 rimbalzi e ben 3 assist dati via a a partita, ma anche per il suo estroso stile di gioco, fatto di sostanza e spettacolo, unendo capacità tecniche al suo atletismo sconfinato, quello che lo porterebbe a baciare il ferro qualora lo volesse, tanta è la sua elevazione.
Difatti il 32 in maglia bianco-rossa tutte le volte che mette piede sul parquet è pronto a stupire con una giocata delle sue, che riempiono sistematicamente le top 10 e le top 5 varie della nottata.
Grazie a questa sequela di grandi prestazioni, Blake si è fatto notare e sono in molti che lo vorrebbero vedere nelle vesti di schiacciatore ufficiale nella gara appositamente inventata per risaltare le doti atletiche e il gesto tecnico suddetto. Tutti si aspettano di ammirare il ragazzone dai capelli rossicci all star game almeno per la partita del venerdì, ma dopo le dichiarazioni fatte dal diretto interessato, quello che si prospettava un vago desiderio, una volta tanto potrebbe divenire realtà.
"Sarebbe fantastico, e se la NBA lo vuole, potrei farlo", questa è stata la pronta risposta del giocatore su di una domanda postagli da un giornalista proprio in merito allo Slam Dunk Contest.
E perchè l'NBA non dovrebbe volerlo, ci sarebbe da chiedersi, visto e considerato che Griffin ha poi aggiunto che si impegnerebbe ad escogitare qualche bella trovata per l'occasione. Magari sarebbe la volta buona per rimettere in carreggiata una gara che negli ultimi anni ha perso un pò del suo solito fascino a causa di alcune partecipazioni "svogliate" se così si possono definire (certo non di tutti, questo è da sottolineare). Con Howard ritiratosi ufficialmente ecco un altro lungo pronto ad inserirsi nella competizione per esaltarla, proprio come ha fatto Dwight.
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