Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

domenica 5 dicembre 2010

I MAVERICKS NON SI FERMANO PIU'

Sembra che nel Texas (ma non a Houston) c'è qualcosa che gira nell'aria e rende i giocatori di basket più in forma del normale, qualcosa che li spinga al meglio delle proprie possibilità.
Ma quel qualcosa non è nell'aria, ma è il risultato del lavoro minuzioso e dell'atmosfera tranquilla che si respira dentro e fuori dal campo.



Ora è Dallas (dopo la serie positiva vista dagli Spurs) che sembra non si fermi più a vincere, con nove W consecutive, arrivate grazie ad un gioco fluido, ben orchestrato, che ben si sposa con le caratteristiche tecniche dei leader tecnici del team. Kidd continua ad interpretare il proprio ruolo in maniera perfetta, gestendo i possessi non per riempire statistiche, ma per favorire la circolazione continua e veloce del pallone. Spesso lo si vede fare una scelta offensiva saggia, che regala ad un suo compagno un passaggio "obbligato" per mandare a canestro qualcuno. Il suo limite a questo punto è solo l'età, gli anni passano e quindi non si sa per quanto potrà reggere ancora a buoni livelli.

Gli schemi sono oliati, sia in difesa che in attacco, e il tutto ruota attorno alle abilità balistiche di Nowitzki che continua a massimizzare i possessi con un 55,3% dal campo che sarebbe da definire eccellente anche solo per un lungo che non si permettesse il lusso di uscire dal pitturato e tirare dalla media-lunga distanza, come invece fa il tedesco 32enne.

Ma oltre alla calma e al lavoro, quello che salta di più all'occhio è la capacità di coinvolgimento di tutti gli uomini che calcano il parquet ogni sera, qualità che è l'emblema del gioco ordinato che coach Carlisle impone ai suoi. Ognuno è aiutato a prendersi "i suoi tiri" perchè lo staff ha messo a punto movimenti che esaltino le doti dei propri uomini. Il tocco dell'allenatore e dei suoi assistenti poi, è soprattutto visibile in fase difensiva, dove le rotazioni e le scelte di accoppiamento nella difesa a zona, sono sempre le più indicate, plasmate a seconda degli attacchi avversari.

Quello che però rende Dallas leggermente rivedibile, è la poca resa che spesso fornisce la panchina (oltre al solito Jason Terry) e magari bisognerebbe ricercare l'estro realizzativo di Caron Butler che sembra essersi perso, e non se ne intravede la via del ritorno (più che altro per regalare al team un altro realizzatore di spessore in quintetto).

Coadiuvando questi difetti e i numerosi pregi, i Mavericks possono aspirare veramente in alto, magari evitando di arrivare alla post season per poi cadere fragorosamente contro squadre di livello nettamente più basso, come i Mavs sono soliti fare.
Comunque, con un Dirk così, non bisogna precludersi nulla...
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