Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 12 ottobre 2010

BLAKE GRIFFIN E' TORNATO ED E' GIA' PRONTO

Una stagione passata a guardare le partite come spettatore, guardando gli altri sul campo spingere la carretta senza poter dimostrare di valere la prima scelta assoluta del 2009, cosa che nel pre draft era unanimamente scontata. Le sue doti mostrate al college, unite al suo fisico già pronto, avevano impressionato tutti ai tempi del college, tanto da indurre i Suns a spendere una chiamata anche sul fratello sperando che qualcosa nel gene lo avesse anche lui. Così non è stato e i due non giocheranno probabilmente mai più sullo stesso parquet su di un palconescenico che conta (Taylor è finito in Europa).


Da queste basi Blake Griffin deve cominciare la sua vera carriera NBA, nella speranza generale di vedere quel giocatore che i tifosi dei Clippers attendono non da un anno ma ormai da molto tempo. Quella di Blake non è solo la stagione sperata del riscatto per costringere tutti a guardarlo come una possibile nuova star, ma è anche il campionato in cui i sostenitori della compagine di Vinny Del Negro sperano di vedere scendere in campo il cestista che cambi gli equilibri e che sia quello che trasporti gli altri,in definitiva il nuovo go to guy della squadra.


Come al solito, grazie allo splendido sistema americano, la risposta a tanti anni di mediocrità, la si attende dal draft. Proprio dalla promessa dichiarata Blake Griffin e alla potenziale crescita di Al Farouq Aminu.


Le prime uscite pre-stagionali, soprattutto l'ultima, hanno evidenziato l'ottimo stato di forma dei due giovani che hanno messo in luce le loro caratteristiche ed hanno anche mostrato come il gioco può variare con la loro presenza in campo. Ma se Aminu è ancora grezzo (anche se la base c'è, soprattutto nel tiro da fuori che era l'incertezza principale al momento della scelta), Griffin ha dato prova di essere più che pronto al protagonismo nell'NBA, frutto del lavoro di preparazione fisica e della già ottima coesione con Kaman. Lo si è visto bene nell'ultima gara dove ogni qualvolta il naturalizzato tedesco usciva per un tiretto, la presenza di Blake sotto il tabellone era fissa. Poi la facilità con cui i due si sono trovati sui movimenti ha mostrato una alchimia innata. 

Ora sta a Del Negro continuare su quanto di buono fatto e perfezionare un gioco che favorisca l'interazione tra lunghi ed esterni nel modo più fluido possibile, sfruttando le ottime capacità di movimento della maggior parte dei giocatori del roster.
La verità è che il roster losangelino è molto buono dato il mix assortito di giovani promesse e veterani rodati, ma manca sempre di quel qualcosa che porti al salto di qualità che ne innalzi lo status ad almeno mina vagante per chiunque la affronti.
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2 commenti:

  1. Blake Griffin looked like a 20 point 10 rebound guy in his debut. He is mature beyond his years, and has the game to compete at an All-Star level in his rookie year. He should enter the dunk contest this year, because he has the talent and ability to win.

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  2. Hi, we are agree to everything, the only limits are the injuries.

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