Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

giovedì 2 settembre 2010

IL NUOVO PROGETTO TATTICO DEI NEW YORK KNICKS

Archiviate le pratiche di mercato (anche se il nome di Carmelo Anthony lascia ancora alcuni barlumi di speranza nell'ambiente Knicks), la squadra della Grande Mela comincia a pensare agli schemi ed ai nuovi schieramenti tattici che nella prossima stagione potrebbero aiutare il team a fare il salto di qualità.

Come nell'immagine consueta d'antoniana, il gioco continuerà a vertere sul manovre veloci fatto di passaggi smarcanti e di continui tagli verso il canestro specialmente dei lunghi mobili che aiutino ad aprire spazi e rendere difficili le rotazioni avversarie che si affannano sui tiratori.

Ma quest'anno sembra che alcune modifiche tattiche ci saranno, modifiche non legate alla mentalità di continua corsa in campo, ma legate allo schieramente e all'altezza degli uomini in campo.

Coach Mike si è accorto subito di avere una rosa poliedrica e versatile, con giocatori che in campo possono ricoprire molti ruoli e che in difesa possono intercambiarsi e quindi sembra deciso a fare un cambiamento nello schieramento tattico.

Alzare il quintetto ma lasciarlo ugualmente in grado di svolazzare avanti ed indietro sul parquet. Infatti secondo delle voci interne al team, D'Antoni sta pensando seriamente di provare un quintetto con Felton in regia, Gallinari guardia, Anthony Randolph ala piccola, Stat ala grande ed uno tra Turiaf e Mozgov a partire come centro titolare con Turiaf favorito sul russo.

Lo schieramento può sicuramente portare benefici come un'altezza media alta, e la possibilità di sfruttare mis match, ma porterà anche molto probabilmente squilibri difensivi, con Randolph chiamato a lavorare pesantemente prima di iniziare l'annata, sugli scivolamenti laterali. Comunque Chandler è sempre pronto a soffiargli il posto o a partire come sesto uomo di lusso.

Bisogna poi considerare come Amar'e sia un giocatore molto più presente e dominante quando può giocare da ala forte e non da centro come spesso ha giocato. Il ragazzo è sempre una spina nel fianco in qualunque ruolo da lungo giochi, ma da ala grande può essere ancora più incisivo e prolifico.

Il problema più grave aldilà delle problematiche difensive (che diciamo la verità, non sono il primo pensiero di D'Antoni...), è la tenuta in campo dei due centri di ruolo della rosa, che non sembrano (o ancora non hanno dimostrato nel caso di Mozgov) di poter reggere il ruolo del lungo possente in mezzo all'area adibito a muoversi qua e là per il campo con i compiti di difendere forte, prendere rimbalzi e farsi trovare pronti sugli scarichi ravvicinati.

Certamente Mike sa il fatto suo e non a caso la scelta del duo Turiaf-Mozgov è stata ponderata con il primo prelevato da una compagine come quella dei Warriors dove correre è l'unico credo, ed il secondo dopo averlo visto muoversi discretamente (in fatto a velocità) dall'altra parte dell'Atlantico.

Comunque se il progetto dovesse fallire, il piano di riserva (ovvero lo schema previsto un pò da tutti), prenderà immediatamente corpo, con Chandler a tornare a vestire i panni della guardia titolare e con Gallinari, Randolph e Stoudemire a scalare di una posizione.

Un progetto tutto da costruire, ma c'è la certezza assoluta che D'Antoni in un qualsivoglia schieramento, continuerà a valorizzare al massimo i suoi giocatori, scegliendo oculatamente il giusto assetto che aiuti la squadra a vincere.

Chiudiamo con una curiosità che ha riportato il New York Post poche ore fa. Secondo alcune loro fonti, nel draft del 2008 (quello di Gallinari per intenderci), nella città della Grande Mela si  doveva scegliere se prendere Danilo o Anthony Randolph. Sembra che gli scout avevano individuato in Randolph l'uomo della sesta chiamata assoluta, dichiarando che aveva il potenziale per divenire una stella in tre o quattro stagioni. New York come si sa ha scelto l'italiano alla fine, mentre all'ex Warriors si sono susseguiti gli infortuni e la non gestione di Don Nelson su di lui. Ora D'Antoni crede ancora in quel progetto e crede che sotto la sua ala Randolph non deluderà quelle vecchie aspettative e ci crediamo anche noi.
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