Chissà che la storia non si ripeta... Dopo le ultime stagioni NBA giocate a grandi livelli, dopo un mondiale in cui ha dimostrato di essere già un leader, un trascinatore ed un giocatore che può dominare sempre, Kevin Durant è entrato già di diritto nell'élite dei migliori in circolazione ed ora è conosciuto anche a livello internazionale.
Con 22 anni da compiere il prossimo 29 settembre, ed un fisico migliorabile sia come crescita naturale sia come lavoro in palestra, la seconda scelta del draft del 2007 ha tutte le carte in regola per dimostrare come fra 10 anni potrà essere considerato come uno dei migliori di sempre.
Ma come detto è stato la seconda scelta... e la storia potrebbe trovare un clone, il presente ha la possibilità di martoriare nuovamente Portland. Greg Oden, ha il compito di evitare che tutto ciò non accada.
Senza fare alcun tipo di paragone tra giocatori, la situazione ricorda troppo da vicino quel famoso 1984 con Sam Bowie centrone di 2.16 ad essere selezionato prima di un certo MJ, che avrebbe poi scritto la storia del basket oltre a quella del suo club. Ma al momento della selezione, Oden era considerato dai più il giusto candidato alla prima draft pick e quindi in pochi, tre anni fa, potevano accusare i Trail Blazers di aver sbagliato. Certamente c'è ancora speranza di vedere l'esplosione di Greg, ha pur sempre soli 22 anni, ma l'amarezza generale di staff e tifosi è ad oggi, più che motivata.
Si può ancora evitare il rimpianto, ma Oden deve riuscire fin dall'inizio di questa stagione a far fuoriuscire completamente tutto il suo talento, e lo deve fare quest'anno, prima che la sua mente, o quella del GM dei Blazers siano trascinate nello sconforto e si pensi ad un cambio che non si sa quanto gioverebbe all'uno e all'altro. La franchigia dell'Oregon spera ardentemente di poter cancellare i primi anni incolori del centro ex Ohio State, anche perchè è molto bisognosa di trovare il lungo che li porti a fare quel salto di qualità che gli manca per trasmormarsi in una contendente al titolo.
Si, perchè Oden deve riuscire ora a trovare una sua dimensione e a cominciare a giocare ai livelli che il suo gioco sia fisico che tecnico gli consente. Almeno la squadra di Nate McMillan non rimpiangerà quel fenomeno che è KD35, e i tifosi non si "morderanno le labbra" per la mancata coppia Kevin Durant-Brandon Roy. Più che altro, perchè a Portland quello che hanno sempre cercato è l'asse esterno-interno, con il dominatore di aree capace di dare il suo nelle due fasi del gioco e di saper creare tante possibilità derivate dai raddoppi.
La formula per giusta per poter rifarsi degli anni perduti, è come al solito, la giusta dose di fortuna ed allenamento. Con la prima variabile che, seppur del tutto aleatoria, è la componente fondamentale, perchè prima di ogni cosa il 2.13 originario di Buffalo, deve riuscire a stare alla larga dagli infortuni. Poi, bisognerà mettersi con un preparatore personale, a rafforzare ulteriormente le caratteristiche che lo hanno seempre contraddistinto, ovvero fisicità e la tecnica vecchio stile, quella fatta di movimenti di piede perno e ganci dalla parabola instoppabile (anche perchè partono pur sempre dalle mani di uno che i 2 metri e 10 li supera abbondantemente).
Forse si dovrebbe prendere un ulteriore preparatore fisico oltre a Bob Medina che segua solo Oden per preparalo muscolarmente al meglio, al fine di cercare di prevenire i tanto massacranti infortuni.
Oden comunque sia, deve assolutamente essere un fattore quest'anno, perchè solo così si potrà scacciare quel fantasma rumoroso che è il draft 2007, il quale aleggia incessante e fastidioso nei meandri del Rose Garden.
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