La NBA recentemente ha visto attraversare quel naturale cambio generazionale che ha portato vari fenomeni sulla via del tramonto, a rimanere a spasso. Uno su tutti è Allen Iverson, il magico folletto dei Sixers, quel numero 3 di Philadelphia destinato ad entrare di diritto tra i migliori di sempre e non solo della storia dei 76ers. Eppure a 35 anni, The Answer non è riuscito a trovare ancora alcuna offerta nel mondo cestistico della NBA, nessuno che ancora vuole credere in lui.Decisione ponderata dalle franchigie, frutto principalmente del suo ego, di quella sua voglia di non rassegnarsi a minuti più esigui e ruoli da comprimario, pretese che comunque si sono affievolite negli ultimi tempi.
Quella che invece non si è affievolita per nulla è la sua voglia di calcare parquet e per questo A.I. sta seriamente valutando l'ipotesi di lasciare l'America andando oltre oceano, destinazione la Cina.
A ruota, neanche fosse scattato un congegno automatico, è seguita la dichiarazione medesima da parte di un altro grande, perso a causa del naturale avanzare dell'età: Steve Francis. Anche l'ex Knicks sta decidendo di volare nell'Estremo Oriente, ma stando alle sue affermazioni, le motivazioni sono altre rispetto ad Iverson.
"Giocherò in Cina se il denaro è buono." ha detto. "Anche divenire coach è un'opzione".
Certo è che sarebbe ancora bello poter vederli ancora con indosso una canotta NBA ed ammirarli giocare ancora un altro anno nella lega di basket più bella del mondo od almeno, per noi europei, guardarli giocare nel vecchio continente.
Per fortuna che Kobe Bryant e Paul Pierce non la pensano così, e considerano l'Italia come una loro possibile Cina...
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