Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

mercoledì 20 aprile 2011

ODOM SIXTH MAN OF THE YEAR ; BOSTON, ORLANDO E DALLAS VINCONO

Dopo che Howard è stato insignito del premio di difensore dell'anno, è stato ufficializzato anche un altro premio, quello del Six Man of the Year, consegnato a Lamar Odom.


Una annata veramente di altissimo livello per il tuttofare dei Lakers, che merita senza ombra di dubbio questo riconoscimento, perchè il suo contributo è sempre stato preziosissimo. Odom è partito 47 volte dalla panchina su tutte e 82 le gare disputate ed ha ricevuto complessivamente 513 punti sui 585 disponibili. Al secondo posto con un pò di distacco (244 punti), arriva il sempre presente Jason Terry, ormai un abitué del podio in questa speciale classifica. Al terzo posto, la promessa sempre sull'orlo di sbocciare, Thaddeus Young, che in quel di Phila sta esprimendo con un pò più di costanza il suo talento. Anche in questo inizio di playoff, aiutato da coach Collins che lo sta prendendo proprio "per mano", sta dando un bel contributo che comunque non basta ai Sixers nell'ardua sfida contro Miami. Per un punto Glen Davis arriva quarto (Young 76, lui 75), mentre invece solo la quinta posizione per Jamal Crawford (51 punti).

Tutti e cinque i primi classificati, sono impegnati ad oggi nei playoff, e tre di loro (Davis,Crawford e Terry), stanotte hanno giocato. Ognuno in una gara diversa delle tre disputate stanotte.


I Celtics vincono anche gara 2 ed ancora una volta vincono in un finale al fotofinish, dando la solita prova di forza, di quella freddezza tipica della squadra con mentalità vincente. Il trascinatore di quelli di Boston è stato Rajon Rondo, che in gara 1 ha sfiorato la tripla doppia e che stanotte ha totalizzato 30 punti con 7 assist e 4 rimbalzi in più nel computo, ma anche il solito devastante Garnett che in difesa è una sicurezza. Sua l'azione difensiva che difatto ha regalato la vittoria nel finale. Ma la gara è stata viziata da un infortunio (ancora da valutarne l'entità), di Amar'e Stoudemire, che nel secondo periodo è uscito per non rientrare più sul parquet causa problemi alla schiena. Comunque New York ha lottato e per stessa ammissione di coach Rivers a fine gara, c'è stata anche un pò di fortuna nella W portata a casa dai suoi ragazzi questa notte. Se l'infortunio di Stat non è grave, nelle prossime due partite al Madison, i Knicks devono provare l'assalto per riaprire la serie, spingendo al massimo sull'acceleratore. Anche perchè con un Anthony in formissima e magari il rientro sia di Billups che di Stat, due animali da playoff, ancora nulla è precluso soprattutto se si gioca con la mentalità vista in queste prime due uscite da post season.

Leggermente più "tranquilla" la vittoria di Dallas, che può bearsi sempre di un Nowitzki infermabile, soprattutto quando dal post rilascia quel fadeway immarcabile che gli entra con facilità disarmante e quando la sua grinta (spesso celata all'apparenza ma che si nota ugualmente) lo aiuta nei confronti sotto le plance. Ma oltre al tedescone anche un Kidd sempre più versione tempi addietro e uno Stojakovic eccellente hanno contributo in maniera pesante per questa vittoria. Impressionante soprattutto Peja che ha colpito con efficacia con il suo tiro, infilando la retina per 21 punti, frutto soprattutto di tiri perimetrali che non solo portano ad aprire il campo svuotando il pitturato dei Trail Blazers, ma portano anche (e maggiormente) importanti punti da parte delle seconde linee, essenziali in gare playoff dove la profondità della panchina è necessaria.

La prima serie che invece andrà maticamente ad almeno 5 gare è quelle tra Orlando e Atlanta, perchè è il primo match che vede ambo i team con una vittoria a proprio carico. I Magic cambiano molto rispetto alla prima apparizione seppur le cifre apparentemente dicano il contrario. Infatti è pur vero che il fulcro del gioco, il bandolo della matassa è sempre Howard (tra l'altro infermabile dagli uomini di Atlanta che non riescono mai a fermarlo) ma questa volta non è stato cercato costantemente come prima. Significativo che in gara 1 avesse tirato il doppio delle conclusioni di questa gara 2 e tra l'altro si era preso anche più liberi.

Orlando varia le conclusioni con diversi uomini che però non trovano quasi mai la retina e spesso e volentieri è ancora Dwight ad intervenire con un rimbalzo difensivo a corregere l'errore. Ma questa volta non fa collassare le difese su di lui, perchè impegnate sugli altri uomini. Risultato: la difesa non deve preoccuparsi solo del 12 dei Magic e stazionare su di lui attendendo che sbagli o venga indotto al turnovers. La prossima gara è ad Atlanta e gli Hawks devono (e possono) trovare soluzioni se vogliono essere la sorpresa della post season.  
 
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