Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

sabato 16 aprile 2011

DA STANOTTE INIZIANO I PLAYOFF NBA

Stanotte partono i playoff NBA. Stanotte parte la corsa al blasonato ed ambito anello, la corsa verso il titolo di franchigia più forte della stagione 2010/2011.


82 gare giocate solo per arrivare qui e cercare di proseguire mano mano, notti insonni dei GM per prendere questo o quell’altro solo per puntare in alto, e quindi passare per i playoff. E’ ora che la competizione, l’orgoglio, la voglia, la forza di spirito, prendono il sopravvento e tutti cominciano a giocare con la concentrazione che porta un qualsiasi giocatore a divenire fondamentale.

Questo, e non solo, sono i playoff. Alla base c’ è l’imprevedibilità perché a questo punto della stagione ogni partita è dura perché qui arrivano solo i migliori. Ovviamente si possono fare pronostici e le squadre che ad oggi sono arrivate più in alto in regular season paiono le sicure favorite, ma spesso si possono anche analizzare scontri diretti, tatticismi e peculiarità di gioco, si può prevedere, ma la certezza di vittoria non è mai scontata. Più ci si avvicina alla vetta, più il fattore mentale, e gli imprevisti sono le caratteristiche salienti. Sulla carta si può già auspicare qualcosa, ma a conti fatti le partite vanno sempre giocate ed in campo non ci vanno le parole o i pronostici ma persone che della mentalità possono fare la propria arma da affiancare al talento.


Come in una piramide si parte sempre dalle fondamenta e ci si restringe sempre più per arrivare alla punta finale, dove c’è spazio per un solo posto, quello del vincitore che può guardare dall’alto tutte le squadre ed essere l’unico veramente a sorridere.


Questo può essere l’anno del secondo three-peat losangelino, il quarto della carriera di coach Phil che potrebbe chiudere con un altro pezzo da collezione sulle dita ed in bacheca, ma potrebbe essere l’anno in cui i Bulls ritrovino la strada dei vincenti persa da quando Il Migliore di sempre ha smesso di indossare la casacca bianco-rossa con il 23. Ma potrebbe essere anche la consacrazione di quanto l’esperienza sia la chiave per portare a casa trofei e mantenere la giusta concentrazione in special modo nei momenti che contano, con Boston prima indiziata a portare in alto questo principio. Ma anche gli immortali ed irrefrenabili Spurs non mancano di certo all’appello con un rinnovato aspetto offensivo ora più vicino agli standard moderni che a quelli che hanno da sempre caratterizzato il loro modo giocare, fin da quando Robinson e poi Duncan hanno cominciato a scrivere la storia della franchigia.


Ma c’è poi Miami, altra contendente forte, dopo che in estate ha riunito tre giocatori di livello e due di vera e propria elité (tra i migliori in assoluto al mondo) solo per riportare fiducia in Florida dopo che si è caduti nel dimenticatoio pur avendo già portato a casa un titolo con Wade da trascinatore.


Ma in Florida c’è anche Orlando che, al pari di Dallas, non parte coi favori del pronostico ma non ha l’obiettivo di fare solo bella figura, ma quello unicamente dichiarato di sbaragliare le avversarie dimostrando di non essere inferiore a nessuno.

Poi il resto delle outsider, con i Thunder e i Knicks che capeggiano il blocco, grazie alle proprie coppie stellari (in realtà per New York è un trio stellare, ma tante altre cose un pò meno stellari, vedi difesa...), e per i Thunder anche l'aggiunta da non sottovalutare, di un centro che già ha giocato e dimostrato di valere i playoff, e la voglia di chi sa di non avere la pressione delle altre ma vuole sfondare giocando senza paura.

Da stanotte si inizia.

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