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giovedì 7 febbraio 2013

Il ritorno di Bargnani

Dopo 26 gare d'assenza è tornato in campo stanotte Andrea Bargnani. Un buon rientro anche numericamente parlando, in relazione al fatto che comunque ha saltato più di due mesi di partite e il minutaggio è stato quello che poteva realmente sopportare. Magari si potevano gestire diversamente i minuti nell'arco della gara, ma ormai è stato fatto e bisogna pensare al dopo. 
Ma tante sono le avvisaglie che un dopo potrebbe non essere in Canada. 


Spingere il rientro di Bargs circa una decina di giorni prima della deadline di Febbraio è il primo monito. Giustamente si cerca sempre di recuperare i giocatori il prima possibile ma in tal caso potrebbe essere facile ipotizzare un Bargnani "in vetrina" per alimentare la convinzione di una sua ripresa e provare a scambiarlo. Altra avvisaglia di non poco conto è la situazione che vive "il Mago". Sembra scostato dal progetto di squadra, un pò fuori dal nuovo modo di vedere la gara nel contesto canadese, gioco con meno palloni in post basso e una squadra molto poco propensa a giocare per lui. Non è certo in una sola gara che si vedono queste cose, magari anzi nelle prossime partite complice il recupero di condizione, potrebbe tornare ad essere il valore aggiunto, ma è proprio il nuovo corso di Casey a sembrar prendere la piega di un gioco più incentrato sugli esterni.

Sostanzialmente Andrea è un vero valore aggiunto, un 7 piedi con il suo tocco, il suo tiro e la sua mobilità sono una rarità e soprattutto un lavoro di post basso continuativo in allenamento lo aprirebbe ad un'arsenale offensivo sempre più completo. Rimangono i soliti difetti, ma sarebbero mascherabili con la presenza di un vero centro fisico d'area a complementarlo. Con Valanciunas si voleva provare a creare questo mix, ma Jonas per quanto possa avere margini di miglioramento o per quanto possa dare ad oggi, non è ancora la persona adatta a rimpolpare questa teoria.

A Toronto si dovrebbe provare a reintegrarlo perfettamente nel team dandogli comunque un ruolo di grandissimo rilievo. Stanotte si è vista la voglia del ragazzo e lui può dare davvero tanto alla propria squadra se avesse sempre questa "grinta". I Raptors avrebbero bisogno di un tipo di gioco che equilibri l'attacco, non contando troppo sull'azione personale che apra diversi scenari di passaggio, ma bensì una circolazione di palla che poi venga favorita dalle buone doti del singolo. Le qualità nel roster canadese ci sono eccome, Lowry può essere il connubio tra play di sistema che si affida per gli assist ai meccanismi di gioco ma fornisce al contempo punti, DeRozan senza strafare può prendersi tiri ed alimentare il contropiede, così come Gay che è un giocatore che fa tantissimo in campo ma non bisogna per questo farlo tirare a volte anche in situazioni estemporanee. Poi Bargnani, Valanciunas e Johnson che possono fare il loro cavalcando le proprie diverse caratteristiche ed una schiera di riserve che possono tenere il campo e dare una mano in termini di punti. Di certo per ora non sono un team da finali di Conference, ma un gruppo che ha le potenzialità per fare del bene. 

Certo che se questo modo di intendere la pallacanestro non è quello voluto (non necessariamente quello giusto ma verosimilmente quello che può portare più benefici con il roster di adesso) o se ci saranno problemi di gerarchie o di poca amalgama, conviene sia a Bargnani che a Toronto cambiare. Magari in Canada un rimbalzista più efferato porterà maggiori benefici e magari Andrea invece rinascerà in un diverso contesto di gioco.

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