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martedì 26 febbraio 2013

Considerazioni post mercato parte 2: Gli scambi fatti

Nella prima parte dell'articolo ci siamo focalizzati su quelli che potevano essere gli cambi spezza inerzia che però non sono arrivati, vuoi per ripensamenti delle franchigie di appartenenza, vuoi per offerte non convincenti a tal punto da permettere lo scambio in sostanziale accordo ed equilibrio. Ma come accennato alcune buone mosse, analizzabili soprattutto in divenire, sono state fatte. Tralasciando gli scambi ante ultimo giorno di mercato (già visti), e tralasciando gli scambi di minore importanza, atti più che altro se non al completamento del roster o a dovute esigenze di salary magari ad allungare una panchina con innesti da poco minutaggio, ci focalizziamo sui tre "veri colpi" dell'ultimo giorno. 

Cominciamo con l'arrivo di Thomas Robinson alla corte di quei Houston Rockets che stanno provando a costruire un gran futuro per la franchigia. Una prima analisi l'abbiamo fatta nell'NBA da 1 a 10, qui la riprendiamo per rinfoltire la lettura dello scambio e fare una disamina sulle aspettative future della franchigia. Con quattro/quinti dei titolari adeguatamente sistemati con giocatori giovani in crescita, quale miglior mossa se non inserire un ennesimo giocatore talentuoso che possa migliorare al pari degli altri e creare così nel futuro la speranza di cinque partenti ottimi? Possibilmente nessuna, perché prendere Thomas Robinson significa portarsi a casa un giocatore in divenire che non cambia gli equilibri di squadra e non riassegna minutaggi e tiri, ma sostanzialmente si pone come ala grande tenace che è in attesa del giusto "trattamento" per dimostrare quanta valga. Non dimentichiamoci poi che ad allenare i Rockets c'è un certo Kevin McHale, pronto a prendersi da parte il giovane lungo ed istruirlo magari anche sulla tecnica individuale. Forse non partirà subito titolare ma nel giro di poco se riesce subito a dimostrare il suo valore, potrebbe prendersi il posto, che fosse solo per le potenzialità, meriterebbe.
Sostanzialmente non è solo l'arrivo di Robinson a far sorridere ma anche la possibilità di allegerire il salary lasciando scadere il contratto di Garcia (da circa $6 milioni), altro giocatore coinvolto nella trade.
Senza mezze misure poi, hanno lasciato partire Marcus Morris (ai Suns) che avrebbe trovato meno spazio. Buon giocatore magari anche in ottica futura ma non potenzialmente devastante come lo può essere Robinson. Ragionamenti che però si affidano al tempo.

D'altra parte i Kings cedono la scontenta prima scelta di quest'anno, portando a casa comunque buone aggiunte come Patterson e Douglas che non pesano molto salarialmente e che possono dare minuti importanti soprattutto se trovano subito alchimia con la squadra. Certo nello scambio almeno sulla carta ci hanno sicuramente perso. 

Altra importante transazione è stata quella di JJ Redick. I Bucks avevano puntato Josh Smith ma alla fine un buonissimo giocatore "come contentino" se lo sono aggiudicato. Sarà curioso vedere a quanto proveranno a rifirmarlo in estate visto che il suo sostanzioso ma più o meno giusto contratto scadrà a fine stagione ($6 milioni). Lo scorer ormai ex Magic sembra essere stato molto triste per la sua cessione ma la prevedibilità che ha accompagnato la sua partenza era alta. Da tempo si parlava del suo buon valore di mercato anche in relazione al suo stipendio in scadenza. Orlando ha voluto cederlo sostanzialmente per un giovane dal basso costo economico come lo è Doron Lamb e per un contratto alto in scadenza come quello di Udrih, in linea comunque con la ricostruzione per la quale stanno gettando le basi.
Non è arrivata la prima scelta richiesta in casa Magic e quindi la proposta più vicina al loro progetto di ricostruzione è stata ben accetta.

Terzo ottimo acquisto e forse furto del mercato, è stato quello di Jordan Crawford. I Celtics vista la possibilità di rinfoltire il proprio backcourt sprovvisto anche di Barbosa, hanno subito messo su una trattativa coi Wizards e si sono aggiudicati un ottimo esterno capace di essere un sesto uomo da tanti punti nelle mani che porterà sicuri benefici una volta integratosi nel sistema di gioco. Crawford non aveva mai chiesto la cessione ma alcune avvisaglie di irrequietezza e di scontentezza nell'indossare la maglia di Washington sono state avvertite dalla dirigenza che, quindi, sia per il bene del team che per quello del giocatore lo ha scambiato, prendendosi in cambio la possibilità di liberare un pò di spazio nel salary cap sia con Barbosa che con Collins. Di sicuro a guadagnarci sono stati i Celtics che con pochi milioni in più a libro paga hanno un realizzatore giovane che serve come il pane già per il finale di questa stagione. 

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2 commenti:

  1. Ciao complimenti vivissimi per il blog!
    Io ho un blog che racconto storie di pallacanestro http://ganciocieloblog.wordpress.com
    Senti che ne dici di farci un pò di pubblicità a vicenda scambiandoci i nostri link: io metto il tuo nei miei e viceversa? che ne dici??

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  2. Ciao! Ti abbiamo risposto sulla tua e-mail. A presto.

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