Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

sabato 23 febbraio 2013

Considerazioni post mercato parte 1: Gli scambi mancati

Appena arrivata la chiusura delle trattative le prime considerazioni che a caldo un pò tutti (compresi i sottoscritti) avranno pensato, erano più sulle trattative mancate piuttosto che sulle trattative fatte. Parliamo ovviamente dell'ultimo giorno di mercato perché prima il passaggio di Rudy Gay ha fatto giustamente scalpore ed è stato il colpo di questa sessione invernale. Nel mentre nelle ultime concitate ore pre deadline scambi di secondo piano venivano portati avanti e realizzati, si aspettava sempre il colpo gobbo finale pronto a cambiare gli scenari di una franchigia. Josh Smith così come era successo con Howard, non è partito nonostante il tanto vociferare, però i Bucks sono stati vicini ad acquistarlo cosa che li avrebbe resi i re di un mercato che qualcosa ha mosso ma non smosso. Nessun cambio spezza equilibri nell'ultimo giorno utile, bensì rifiniture più che altro, con l'occhio vigile in primis al salary. 

Anche Jennings nonostante avesse praticamente reso pubblico il suo malumore, non è partito. Alcuni scambi però più che discreti ci sono stati, come quelli che hanno visto coinvolti JJ Redick, Jordan Crawford e Thomas Robinson. Ovviamente se consideriamo anche giorni prima c'è il già citato colpaccio Rudy Gay con Memphis che forse poteva fare meglio cedendo la sua stella ma comunque ha avuto la sua logica (analisi trade Rudy Gay). A Detroit è arrivato Calderon, perfetto acquisto anche ben sapendo che a fine anno il suo contratto terminerà e lo si potrà, qualora lo si volesse, provare a firmarlo a cifre più basse.
Tornando agli scambi mancati, come sopra accennato c'è il caso Josh Smith che è il più lampante. Il lungo va a scadenza e sarà facilmente preda di altre squadre con i Nets prontissimi a firmarlo, appena si liberano di Humphries e del suo esagerato contratto. In quel di luglio si potrebbe assistere anche ad un piccolo stravolgimento a Brooklyn se si tenterà di liberare spazio anche per Howard, difficile ma con Lopez e forse anche Wallace spediti da qualche parte se ne potrebbe largamente riparlare. Tornando a Smith, il buon Josh ha detto che non ha mai richiesto la massimizzazione del contratto ma potrebbe tranquillamente trovare qualche franchigia disposta a concedergliela. Comunque Atlanta alla fine ha fatto una scelta. Non ritenendo soddisfacenti le proposte pervenutegli ha preferito lasciar scadere Smith per pensare di ricostruire attraverso un salary sgombro piuttosto che con uno scambio non convincente.

Scelta che potrebbe pagare i dividendi o relegarla ai bassifondi con però Horford e Williams a rimanere base solida da cui ripartire molto in fretta. 

Jennings invece è svanito dai radar. I Bucks avranno sicuramente parlato con il giocatore altrimenti il buon Brandon andrà praticamente a scadenza e se non rifirmato lo si avrà perso per nulla e senza aver fatto nessun tipo di gran guadagno salarialmente parlando (le problematiche di Jennings). 

Poi c'è Andrea Bargnani e la sua non cessione decisa all'ultimo, che analizzeremo in un post a parte.

Altri nomi chiacchierati sono stati quelli di Kevin Garnett e Paul Pierce entrambi rimasti, in primis perché entrambi hanno la volontà di chiudere la loro più che probabile ultima stagione insieme con la missione di farsi strada nei playoff il più possibile e poi perché non c'è stata una vera e ferrea convinzione da parte delle acquisitrici di perseverare per prendere i due giocatori.

Anche anche altri due players sono letteralmente scomparsi dalle voci di mercato. Parliamo di DeMarcus Cousins e Tyreke Evans, entrambi considerati partenti per diverse ragioni, entrambi rimasti perché molto probabilmente a Sacramento ci avranno pensato su un milione di volte prima di cedere due patrimoni societari come lo sono loro, nonostante le problematiche sorte. E' tutta questione di business, dappertutto più diventi importante e più hai potere in generale. In NBA non sempre si perdona facilmente ma nel caso di talenti eccelsi si tende a provarci.

Nella parte 2 dell'articolo andremo ad analizzare gli scambi riusciti nell'ultimo giorno di trattative focalizzandoci principalmente sui tre colpi principali, ovvero le trattative sopracitate che hanno coinvolto Jordan Crawford, JJ Redick e Thomas Robinson, nel mezzo la Settimana NBA da 1 a 10.

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