Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

mercoledì 14 novembre 2012

Melo(dia) in casa Knicks

5 W - 0 L. Questi sono i numeri che meglio descrivono l'inizio dei New York Knicks, capaci di partire subito forte, grazie all'integrazione veloce dei nuovi arrivi, grazie a degli accorgimenti tattici ma soprattutto grazie ad una rinnovata mentalità vincente. 

Le due note piacevoli principali di questo scorcio iniziale sono senz'altro un nuovo modo di girare la palla in attacco ma in primis l'attenzione che si sta osservando nella fase passiva. La calma predicata da Kidd nell'ultimo quarto contro i Magic, ha inciso notevolmente sia sotto il profilo psicologico che nella qualità del gioco, in realtà questo tipo di "calma" incide in generale e non solo stanotte. Nella fattispecie dell'ultima gara, la difesa si è mossa bene ed ha forzato sette palle perse nell'ultimo periodo e di lì è nato l'allungo decisivo, in una gara più difficile del pronosticato.

Woodson ha ridisegnato il team, giocando principalmente con 4 esterni (sulla carta) con Anthony gran quattro tattico grazie alla sua capacità di giocare sia fronte che spalle a canestro e di combinare le due giocate. Con Chandler spesso unico lungo possente sotto l'area, le penetrazioni sono favorite, l'area non è completamente sgombra come succede con gli Heat (non un errore, solo una differenziazione nel tipo di gioco) ma si apre a meraviglia quando i tiratori si piazzano bene sul perimetro.

Non tutto quel che luccica è oro, alcune disattenzioni sulla costruzione della manovra ed alcuni tiri presi con il rimbalzista in affanno, non sono scelte oculatissime, ma la sensazione è che sfruttare di tanto in tanto la transizione sia molto buono per una quintetto "small" che evita il rientro costante dei lunghi avversari e che può chiudere più agilmente le potenziali ripartenze.

Melo è il leader incontrastato, l'uomo del tiro difficile, il giocatore spacca inerzie ma anche gli altri stanno dando parecchio e quest'anno Anthony sembra un pò più atruista. Felton sta lavorando molto bene affiancato a Kidd grazie alla possibilità di essere più libero nell'effettuare l'assist decisivo e di provare spesso la conclusione personale. Poi avere il realizzatore JR tra le seconde linee è di grande utilità per mantenere vivo il ritmo e costringere le difese a stare alte sui suoi tagli e tiro.

La grande differenza è che si vede un gioco di squadra, con l'esaltazione del singolo in secondo piano. 
Solo due volte nella storia i Knicks sono partiti 5-0 e nelle due occasioni sono arrivati in finale, quest'anno sarà difficile ripetere tale impresa, visto che ad Est ci sono al minimo gli Heat ma di sicuro già che si parli di finali di Conference è un gran traguardo e poi il tipo di gioco espresso dai Knicks può forse mettere in difficoltà tutti.
Il rientro di Stoudemire sarà la prova del nove e fornirà l'ulteriore indicazione sulle reali possibilità di quelli della Grande Mela. Sinora il binomio Anthony-Stat non è stato affrontato, e l'inserimento del lungo nel team è tutto da vedere. Woodson si spera abbia il piano giusto per far combaciare i due ed avere miglioramento e giovamento dall'aggiunta e non un passo indietro. 

Condividi
Related Posts : Amar'e Stoudemire, Carmelo Anthony, Jason Kidd, New York Knicks

Nessun commento:

Posta un commento