Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

domenica 4 novembre 2012

Harden, Lakers, Knicks,...La settimana NBA da 1 a 10: Week 1

I fatti, i momenti, gli eventi, gli aneddoti che si verificano in una settimana di NBA sono tantissimi ma alcuni di loro sono più significativi di altri, quelli che possono da soli rappresentare in sintesi quanto è accaduto in quei giorni. Terminata teoricamente la prima settimana di regular season, visto l'arrivo della Domenica, inauguriamo una nuova rubrica volta a rappresentare quanto detto sopra e che ritroveremo tutte le Domeniche. 10+1 punti da rilevare, la settimana NBA da 1 a 10, più una variabile jolly a seconda di quello che succederà nei 7 giorni.

Uno il giorno all'anno che si assiste alla premiazione per il titolo NBA ricevendo in consegna gli anelli. Quest'anno è stato il turno degli Heat, al momento sono loro i signori degli anelli.

Due i minuti che mancavano alla fine della partita d'esordio dei Kings contro i Bulls, quando Aaron Brooks prima tocca la palla ad Hinrich mentre palleggia e poi si fionda sul pallone vacante rimettendoci un dente. Sicuramente quello che non gli mancherà sarà il dente avvelenato, se continuerà a giocare con questa tenacia.

Tre le L consecutive dei Lakers su 3 gare. Prima volta in 34 anni che la formazione più blasonata della California perde le prime tre partite di regular season. Difficile trovare un'alchimia tra i nuovi innesti e il gioco di Bryant (e le scelte di Brown) o solo bisogno di conoscersi? Ai posteri l'ardua sentenza.

Quattro a chi ha dato per bollito Timothy Duncan, a chi non lo considera più tra i primi lunghi dell'NBA. Lui risponde a suon di prestazioni, non solo doppie doppie che fanno sempre molto effetto ma anche con movimenti di piedi e di corpo con cui può ancora mandare a spasso praticamente tutti quando è spalle a canestro. Migliore ala grande di tutti i tempi.

Cinque al fratello di Nash presentatosi in campo nella prima uscita stagionale dei Lakers. Si perchè sarà il nuovo contesto in cui Bryant è il monopolista, ma ci rifiutiamo di credere che il canadese sceso in campo nella prima partita sia veramente Steve Nash e non il suo fratello gemello. 7 punti e 4 assist in 34 minuti.

Sei le settimane, almeno, che dovrà stare fermo Stoudemire. Inizio sfortunato per il lungo, ma non per i Knicks che vincono di 20 contro i campioni in carica. Pensiero che fa discutere, anche perchè se si corre Melo da 4 non è malissimo e Stat è al terzo intervento al ginocchio in carriera, cominciano ad essere un pò tantini...

Sette le lettere che compongono il nome Rasheed ed il cognome Wallace. Proprio quell'ex Pistons così tanto inneggiato dai tifosi newyorkesi che lo volevano vedere in campo. A gran richiesta Woodson lo ha fatto entrare ad una manciata di minuti dalla fine del match, ed è riuscito anche a segnare. Era dalla finale della stagione 2010 che non riempiva la casellina delle statistiche sotto la voce punti. Fu un tiro da tre a chiudere le danze a quel tempo ed un tiro da tre le ha riaperte. Bentornato Sheed.

Otto i concerti fatti per inaugurare il Barclays Center, con ovviamente Jay-Z nel giorno di apertura. Eventi a cavallo tra Settembre ed Ottobre che hanno fatto da preludio al vero battesimo dell'arena, quello di stanotte, quello che ha visto per la prima volta i Nets divenire Brooklyn Nets in una gara di stagione regolare. Esordio anche per la nuova mascotte del team, un cavaliere, un pò in antitesi con gli animali che simboleggiano generalmente le franchigie NBA. vedi qui per una foto 

Nove agli esordi di James Harden e Damian Lillard, rispettivamente in maglia Rockets e Blazers. I 23 punti e 11 assist (seppur 6 palle perse) di Lillard non sono certo paragonabili ai 37 punti con 12 assist 6 rimbalzi e 4 steals (seppur 4 palle perse) dell'ex Thunder. Ma Harden è una stella affermata oscurata fino ad ora solo perchè davanti c'erano i due dell'Oklahoma, mentre Lillard era alla sua prima partita NBA (e sta continuando a giocare benissimo anche nelle due uscite seguenti, con escursioni ancora sopra i 20 punti). Se il buongiorno si vede dal mattino...

Dieci ad Harden. Si ancora lui dopo la nove. Perchè superare la prestazione d'esordio nella partita  immediatamente successiva è cosa da pochi, pochissimi. 45 punti e 7 rimbalzi, che gli regalano anche il suo career high ed una seconda W per i Rockets, che fino a pochi giorni fa erano destinati  ad una stagione senza riflettori. Houston è già la sua squadra e dipende già tutto da lui, è bastata una sua prestazione "normale" (24 punti 6 rimbalzi e 5 assist non sono affatto una prestazione normale e questo fa capire a cosa ci sta abituando) per vedere i texani uscire sconfitti. Con Harden è proprio il caso di dirlo, in barba a tutti è lui il giocatore simbolo di questo inizio di stagione.

Variabile jolly: Dodici i rimbalzi offensivi (!) presi da Anderson Varejao nella giornata d'esordio dei suoi. Pareggiato il record franchigia. Ha chiuso poi la gara con 23 carambole prese, l'area per quest'anno è ancora sua e se Zeller vorrà scavalcarlo dovrà lavorare molto. Al totale appena citato si aggiungono anche 9 punti e 9 assist... ad un passo dalla tripla doppia. 

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