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domenica 24 giugno 2012

Il grande sconfitto: Kevin Durant


Tra gli sbuffi e la delusione, tra lo sconforto e le sportive congratulazioni verso i rivali, c’è il talento di Kevin Durant. Lo sguardo di chi deve rimandare il momento di felicità, di chi è obbligato a dover osservare la gioia altrui nel prendersi una cosa tanto voluta, la consapevolezza di essere ad un passo dal realizzare un sogno ma non riuscire a godersi il momento.

Scontato, forse troppo sentirsi dire che tutto è solo rimandato, che il futuro lo attende a braccia aperte, che il team ha margini per migliorare e lo farà, che è giovane e questa batosta lo aiuterà come ha fatto con James l’anno passato. Ci passa un mondo tra queste veritiere parole e la comunque testa china nonostante l’aver dimostrato di essere un fenomeno.

Ogni singolo membro dei Thunder rimpiange le quattro gare di fila perse, e alcuni di quei ragazzi non vinceranno mai il titolo, ma anche se Durant al 99% lo farà, non è possibile far scomparire dalla mente quella sensazione che si prova quando si arriva in fondo e si fallisce. Una volta giunto al capitolo finale, aspetti il lieto fine, il sapore di essere sul tetto del mondo lo vuoi gustare pienamente e se non accade l’amaro non va via, soprattutto continuando a pensare che a festeggiare ci potevi essere tu e non loro.

Nella testa del grande sconfitto c’è di sicuro la voglia di rivalsa, la voglia di trasformarsi in quello che è stata Miami  quest’anno, consapevole dei propri mezzi e facoltosa nello spingersi a distruggere i timori dell’anno prima. L’esperienza di queste Finals darà al gruppo di Scott Brooks (o chi per lui non essendoci per ora il rinnovo) la marcia in più per completare un puzzle a cui mancano pochi tasselli per essere ultimato.
Quell’asciugamano sopra la testa, segno dello sconforto finale, potrebbe già l’anno a venire essere adoperato per asciugarsi dalla doccia di champagne, prima di rimettersi in spalla lo zainetto ed andare in conferenza stampa. 
Per questa volta lui e Westbrook abbandonano le scene da sconfitti, con le loro maglie appese che rivedranno il campo solo nella prossima stagione quando è sicuro che si proverà in tutti i modi a prendersi stavolta il bottino pieno, magari anche gli stupendi occhiali con scritta Champs che ha indossato Bosh. 


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