Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

venerdì 15 giugno 2012

Arrivano supporting cast e difesa e Miami porta a casa gara 2

Le Finals entrano nel vivo e sicuramente si dovrà arrivare almeno a gara 5 per decretare un vincitore (decisamente più verosimile minimo gara 6). Questo perchè stanotte Miami ha battutto in casa gli imbattuti tra le mura amiche dalla post season in poi: i Thunder.

Tutti i problemi sono stati risolti dunque (Vedi qui i problemi di Miami)? Assolutamente no, anzi, solo qualcuno, per la panacea completa servirebbe un cambio strutturale non fattibile in una franchigia nei soli accorgimenti tattici. La differenza l'ha fatta solo e soprattutto il piglio alla gara, il mordente che James-Wade-Battier ed un fondamentale Bosh di gara 2 (sotto le plance ha fatto la differenza) hanno messo in mostra e che sulla faccia dei Thunder non si è nemmeno intravisto nel primo quarto. 
Un avvio di gara che ha visto infatti quelli di South Beach arrivare sul 18-2, difficile recuperare con un gap così (anche se era ad inizio incontro, non solo il punteggio ma soprattutto il colpo mentale di un inizio così incide non poco) contro non proprio l'ultima franchigia in termini di talento.


L'idea, che poi trova anche conferma nelle recenti parole di Scott Brooks, è che Oklahoma sia ancora un filo più forte degli Heat seppur i tanti rimedi di quest'ultimi, ma con un 18-2 di avvio di gara ed un Durant fuori per un pò per via di due falli subito spesi, forse solo Charlotte e giù di lì potevano andare a perdere la gara. Infatti il match è stato ripreso dai Thunder nel secondo tempo, quando la palla è cominciata a circolare e le forzature si sono andate via via assottigliando, particolari che non fanno altro che confermare che Oklahoma è anche quasi in grado di riprendere una gara così contro Miami a patto che il gap sia un pò più basso.


Ma le conclusioni evinte non possono e non sono solo queste, perchè quanto fatto da James & co nei primi 24 minuti deve far riflettere entrambi. Ci riferiamo ad una difesa spaventosa, da ossessi, che toglieva il fiato a giovani rampolli che il fiato lo hanno eccome e che ha permesso l'inizio già citato. Quanto accadeva in attacco, per gli Heat, era solo diretta conseguenza di quanto era già accaduto in fase passiva del campo ed è da qui che Miami e Oklahoma devono ripartire per creare le basi per gara 3 con la consapevolezza per Oklahoma che sono più profondi e possono vincere giocando bene e per Miami che sono in casa e che se rigiocano così tra le mura amiche possono portare due gare nel proprio sacco e poi andare a vincere di nuovo (verosimilmente) quando torneranno in casa propria.

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