Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

giovedì 13 dicembre 2012

Un uomo, una garanzia: Tim Duncan

A cavallo degli anni '90 era in voga un noto telefilm, Highlander. Il film aveva come protagonista un certo Duncan MacLeod, un immortale. Anche la NBA ha il suo immortale e caso vuole che anch'esso si chiami Duncan. Che da una parte sia il nome e dall'altra il cognome è poco importante, ciò non toglie l'assonanza tra queste due leggende.

Tim Duncan è anch'egli un immortale, una leggenda in campo, essenzialmente la migliore ala grande che il gioco abbia mai conosciuto, un leader che non smette mai di stupire, un giocatore straordinario.


Passano gli anni ma lui si adatta a tutto, dalle "Twin Towers" con David Robinson, alla prima punta assoluta del team, alla composizione del grande trittico con Ginobili e Parker fino al cambio storico di sistema degli Spurs, sempre mantenendo le sue prestazioni una spanna sopra la media. Tutto questo spesso con facilità disarmante, tanto che in più di un'occasione lo vedevi/vedi giocare e ben sapendo che sta facendo la differenza neanche ti accorgevi/accorgi di quelle statistiche che a fine gara ha accumulato. Statistiche che poi hanno espresso e riassunto bene il campione che è, ma mai in modo assoluto vista l'importanza che ha sempre rivestito nell'equilibrio dei giochi, soprattutto in difesa, cosa che è difficile da vedere numericamente. 

Anche stanotte quando ha piazzato il 13esimo 20+20 della sua carriera con un 22 punti, 21 rimbalzi a cui ha aggiunto 6 stoppate ha lasciato il segno, pazienza la sconfitta arrivata per mano di Utah con la tripla allo scadere di Mo Williams.
Spesso ci si trova quindi a sottolineare di come non bisogna mai dare adito a quelle lingue che lo vogliono ogni anno in fase calante visto che puntualmente vengono smentite. Con Duncan la parola calante potrebbe anche non dover essere mai utilizzata, perché il giocatore è consapevole del suo status e saprà scegliere il giorno del ritiro.

Anni fa Greg Popovich dichiarò di volersi ritirare quando lo avrebbe fatto il suo campione storico, ma interpellato ad oggi su quella famosa esternazione fatta, ha voluto sottolineare proprio l'incertezza della decisione in relazione all'essere senza età di Duncan. Il maestro Pop ha detto in definitiva di non avere la sfera di cristallo nel senso che non sa fino a quanti anni Timothy riesca a sfornare prestazioni di questa portata e lui scelga di reggere la panchina Spurs di conseguenza. Fran Blinebury, giornalista di NBA.com ha poi commentato in un suo articolo questa affermazione scherzandoci su simpaticamente dicendo che potremmo vedere un giorno Big Fundamental contro LeBron James Jr. e Micheal Jordan III...

Ma a parte gli scherzi, parlare di Duncan è parlare di sinonimo di professionalità, è parlare di un giocatore attento alla sua integrità fisica, un giocatore intelligente capace anche di mettersi al servizio della squadra in maniera totale. Come quando scelse di dimagrire due estati fa, per rendere il suo fisico più atletico e pronto per il nuovo modo di attaccare di San Antonio.

Un uomo, una garanzia.

Condividi
Related Posts : San Antonio Spurs, Tim Duncan

Nessun commento:

Posta un commento