Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

mercoledì 1 giugno 2011

Gara 1 della finale NBA 2011 va ai Miami Heat


"Dwyane ci siamo. Ora portiamo a termine la nostra missione".
"Ci sono LeBron, sono pronto".
Una delle tante interpretazioni che si possono evincere dagli sguardi dell'immagine sopra.

E' iniziata più o meno così la prima nottata di finale NBA. Con quell'immagine di giusto agonismo ed intesa che James e Wade si sono scambiati ad inizio gara. Quello stesso spirito che li ha poi contraddistinti per tutta la gara.

Dall'altra parte capeggiava un Nowitzki meno appariscente, ma visibilmente emozionato.
Emblemi che fin da subito hanno fatto capire che questa gara non può essere come tutte le altre.

E' una sorta di rivalità non cercata.
Sono 5 anni che Dallas non torna in finale e, come ormai ben si sa, sono gli stessi anni che intercorrono dall'ultima apparizione di Miami, e per entrambe era la prima finale NBA. Ne discende che Dallas nella sua storia ha affrontato solo Miami in finale e che gli Heat hanno affrontato solo i Mavericks nell'atto conclusivo. 

Ingredienti che arrichiscono un evento che in realtà è ricco già di suo, non fosse altro che ci si gioca il titolo NBA, e che in finale ci sono i tanto chiaccherati big three di Miami.

Il primo atto se lo sono aggiudicati proprio loro, gli Heat, come secondo le previsioni. Miami è decisamente la favorita e recitare la prima volta tra le mura amiche non può che aumentare questo status. Così LeBron si è portato a casa, per la prima volta nella sua carriera, una W in finale, quella che non era riuscito ad agguantare contro gli Spurs (finì 4-0), quando era un Cavaliers. E lo fa da protagonista, ancora una volta, come già visto e rivisto nei playoff di quest'anno. 

E' sua la tripla del 60-59, a qualche spicciolo dalla fine del terzo quarto, creata dal palleggio, come è tutta sua la tripla, qualche secondo dopo, del 65-61, che sancisce il risultato di fine terzo quarto. Importanti non tanto per il risultato, 12 minuti ancora sul cronometro sono tanti per soli 4 punti di scarto, ma per diminuire psicologicamente Dallas. Nel quarto periodo al party dei tiri importanti si unisce anche Wade, che tra l'altro stoppa anche un tiro di Marion in un momento in cui Dallas poteva rifarsi sotto.

I Mavericks hanno dimostrato di meritarsi la finale, ma hanno anche dimostrato che si fa veramente fatica a tenere Wade, James e Bosh fino alla fine e riuscire a trovare le energie per essere lucidi in attacco. Marion si sta rilevando il fattore, (tralasciando ovviamente il tedesco) capace di riempire le corsie in attacco ed incollarsi sull'esterno di turno in difesa, ma una cosa è difendere su un qualsiasi esterno per l'intera gara e un'altra è reggere James-Wade e fare da spalla a Nowitzki come secondo/terzo bombardiere in attacco. E comunque solo Shawn, Chandler e poco altro in difesa, non basta. Negli Heat, oltre ai predominanti monologhi, è bastato far girare un pò di più del solito la palla (quindi veramente poco) per trovare spesso il tiro comodo. Chiedere al quasi 46% da tre di quelli del South Beach.

Da mettere i brividi quel possesso a 7 minuti dalla fine del terzo periodo. James riceve palla sul lato debole, si trova dietro l'arco ed ha la possibilità di fare un palleggio (poteva farne anche due volendo) mettere i piedi a posto e tirare, il tutto rimanendo sempre tranquillamente solo, con il difensore più vicino (Dirk in questo caso) a ridosso delle tacche del pitturato.

E' da qui che i texani devono ripartire, dalla metà campo difensiva, sperando che il problema di Nowitzki alla mano sinistra non sia di troppo ostacolo, altrimenti i problemi si sposteranno anche dall'altra parte del parquet, con conseguenze critiche per Dallas. Che su questo fronte già deve trovare un modo per evitare che Terry e Barea vengano annullati come in questa gara 1. 
"Noi giocheremo meglio. Io sono veramente sicuro di ciò." Parole di Carlisle.

Per il gioco speriamo che sia veramente così e che la serie sia più equilibrata di quanto si possa immaginare.

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