Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

lunedì 19 dicembre 2011

Il preludio al nuovo campionato ed il mercato che non si ferma mai

Dopo le molte tribolazioni degli ultimi mesi, si rivede del sano basket NBA giocato, con molte delle franchigie che hanno calcato il parquet per le prime giornate di pre season e con molti volti nuovi che per la prima volta hanno indossato su di un campo da gioco le nuove casacche ed i nuovi colori che indosseranno quest'anno. 


Grandi aspettative circondano molti dei giovani, grandi aspettative circondano molte tra le franchigie, chiamate chi al salto di qualità definitivo (su tutte Clippers e Knicks) chi alla consacrazione (Bulls e Thunder) e chi a suggellare una supremazia conclamata con un anello al dito (Heat).

Infatti forse mai come quest'anno le pretendenti alle finali di Conference sono così tante. Da una parte le nuove rivalse, dall'altra le vecchie guardie, in un mix perfetto che potrebbe veder nascere una nuova dinastia o sublimare una certezza. 
Potremmo assistere alla decaduta di qualche potenza con eventuale smantellamento o rinsaldare la convinzione che un team di veterani può gestire al meglio una finale (Celtics, Mavericks, Spurs e Lakers le indiziate).
Tante le cose che quest'annata potrà raccontare (e lo sta già facendo prima di iniziare), anche se in una stagione ridotta con tanti di quei back to back che i giocatori a fine stagione saranno stanchi come se ne avessero giocate 82 di partite e non 16 in meno.


Intanto nel mentre si scaldano i motori, si fanno le prove generali, continuano ad essere gettati sul fuoco altri tizzoni che animano la fiamma già viva.
Kobe dopo lo sfogo scatenato dal suo malumore, ha dichiarato apertamente di voler essere un Lakers a vita. Probabilmente non serviva lo dicesse, ma molti tifosi losangelini non disdegnano di certo il suo "non ho intenzione di andare da nessun'altra parte"  seguito dal "mi piacerebbe essere una delle poche star NBA ad aver giocato con una sola squadra tutta la carriera NBA". Da sottolineare tutta la carriera NBA, quindi in Italia può venire...
Una certezza per Los Angeles e per la NBA e nonostante i problemi fuori dal campo (leggasi probabile divorzio con la moglie) è certo che regalerà altre perle in maglia gialloviola da far sgranare gli occhi a tutti i tifosi.


Ma se Bryant non si schioda dallo Staples Center, uno che lo Staples Center lo ha vissuto fino a pochi mesi fa (prima di frequentare neanche troppo assiduamente la Quicken Loans Arena) sta per calcare, in qualità di ospitante, un altro emblema tra i palazzetti mondiali: il Madison Square Garden.
Baron Davis sarà per il prossimo anno un Knicks e galvanizzato da una più che probabile partenza in quintetto, potrebbe tornare a giocare come quando per pochi mesi ha regalato magie con Blake Griffin, solo che stavolta sfruttando le transizioni per favorire i vari Anthony-Stoudemire e Chandler. Non sarà quello di una volta ma può dare tanto a New York.
Sarebbe in tal caso un colpo giusto per la squadra di D'Antoni che ora in cabina di regia ha due veterani, che devono prendere in mano il team e aiutare i giovani a crescere.


Il mercato è sempre aperto ma è tempo di NBA giocata e stanotte non non sarà un nuovo acquisto ad essere la prima cosa attesa, ma la prima di Chris Paul coi Los Angeles Clippers.

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