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lunedì 16 maggio 2011

Sarà Thunder-Mavericks la finale della Western Conference

Uno come Kevin Durant non può sbagliare due partite importanti di fila ed infatti stanotte si è ripreso con gli interessi, dalla nefasta gara 6, dove per grandi meriti della difesa dei Grizzlies e per propri demeriti (vedi i falli e i tiri facili andati fuori), non era riuscito a giocare il suo basket ed ad essere il trascinatore.
Giovane, ma già fulcro del gioco e stella di élite, ha cominciato a scrivere pagine di storia importanti dominando una gara 7, la sua prima gara 7, grazie al completo arsenale offensivo che porta con sè in bagaglio.

Ma non solo Durant, anzi, assolutamente devastante è stato senz'altro Westbrook, che al pari di KD ha dominato il match, incidendo sulla gara con una tripla doppia strabiliante da 14 punti, 14 assist e 10 rimbalzi, più un buonissimo lavoro difensivo su Conley.

Ma ancora una volta sarebbe semplicistico ridurre i meriti alla solita coppia stratosferica dei Thunder, perchè tutta la squadra ha portato un contributo prezioso e su tutti sicuramente Harden è stato ancora una volta fautore di una prova eccelsa. Le sue 4 bombe hanno scardinato le difese avversarie, soprattutto quella alla fine del terzo quarto che ha tagliato le gambe ai Grizzlies, proprio quando nei loro occhi si capiva che si erano rimessi in testa di poter riprendere la partita. 

Ma in quel di Oklahoma tutto è funzionato bene anche grazie, soprattutto, alle scelte di coach Brooks. L'allenatore ha schematizzato bene la difesa, spingendo i suoi a cercare di eliminare i rifornimenti ai lunghi avversari e a chiudere forte nel pitturato aiutando il diretto marcatore solo alla fine con una raddoppio. Poi altra mossa tattica che ha cambiato la partita è stata quella di spronare i suoi a giocare spesso (quasi sempre) la transizione, evitando il rientro completo della difesa e guadagnandosi tanti tiri comodi con pochi passaggi e tanti punti arrivati semplici in contropiede. La chiave, a prescindere, rimane la difesa nel pitturato che ha consentito le ripartenze.

Memphis ha giocato discretamente ma dopo aver subito il contraccolpo del clutch shot di Harden del terzo quarto, hanno reagito timidamente e non sembravano avere quella rabbia agonistica che li accompagnava nei finali, nonostante abbiano onorato la disputa.

Da sottolineare come poi i rimbalzi abbiano inciso notevolmente, perchè le molte carambole afferrate dagli esterni dei Thunder hanno favorito giocate veloci, ma non sono neanche arrivate tanto a caso, visto che più di una volta il taglia fuori del lungo di turno sotto le plance ha favorito l'inserimento degli altri giocatori nell'acciuffare le palle non andate a bersaglio.

Comunque una bellissima serie vissuta, una che rimane negli almanacchi non solo per l'escalation dei Grizzlies, ma soprattutto per come gli interpreti la hanno resa molto godibile ed appassionante, nonché indecisa fino a gara 7.

Ora per i Thunder è il momento di cominciare ad assaporare la finale di Conference con Dallas, sognando giustamente la finalissima.

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