Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

giovedì 31 marzo 2011

CLEVELAND CAVALIERS: COME RINASCERE

Una solo vittoria per evitare il peggio. E’ questo ormai l’unico credo in casa Cavaliers, che prima della fine della stagione vogliono vincere almeno una volta per non farsi affibbiare addosso, la nomea di squadra dal peggior record nella storia dei Cavs. L’anno dopo LeBron James, era ipotizzabile il disastro, ma non certo così devastante.
Salvare il salvabile e ricostruire.
Le parole dette in estate da Dan Gilbert di vincere un anello prima che lo faccia James, sono un’utopia, ma non è detto che sin dalla prossima stagione (lockout permettendo), Cleveland non si riprenda in maniera sostanziale cambiando faccia in maniera drastica.
Saper scegliere al draft e mettere su un progetto concreto è l’unica via percorribile. Di sicuro le note liete della stagione sono JJ Hickson e Ramon Sessions i due che ci si immaginava potessero comunque dare un contributo importante crescendo. La coppia di lunghi Varejao-Jamison è stata, finchè ha giocato con continuità, discreta, ma Antawn difficilmente resterà e quindi sarebbe consono prendere o un paio di buoni giocatori magari anche delle ottime riserve, o prendere una discreta guardia che da subito giochi titolare dividendosi i minuti con Parker (se resta), attraverso ovviamente uno scambio.
Poi ovviamente il futuro del club ruoterà assolutamente attorno alla scelta al draft (anzi alle scelte al draft perché Cleveland ne ha ben due tra le prime 15), che si dice che i Cavs vogliano spendere (la prima) per il play di Duke Kyrie Irving. Ma anche se il regista è assolutamente un prospetto molto interessante, forse sarebbe più giusto prendere un’ala piccola come Harrison Barnes, Perry Jones se si dichiarasse o magari se ce ne fosse la possibilità, il poliedrico Derrick Williams, che è pronosticabile che possa avere un impatto diretto e tangibile fin da subito in una squadra che ha bisogno di un nuovo “idolo”.
Perché per prima cosa ci vuole qualcuno che rivitalizzi l’ambiente, riporti una ventata d’aria fresca nell’Arena, che riaccenda gli animi sempre forti ma sicuramente più spenti dei tifosi.
Per ritornare sulla cresta dell’onda, bisogna scegliere su chi puntare e crederci fino in fondo. La prima possibilità è prendere l’ala piccola come scelta principale al draft, cercare di firmare almeno dei discreti free agents, cedere Jamison e portare a casa quello scambio descritto sopra. La seconda possibilità è prendere Irving, cedere Sessions perché è difficile che Davis abbia mercato con il suo contratto, e dare per l’appunto al Barone le chiavi per far crescere il giovane play da Duke. Poi prendere un’ala piccola come seconda opzione del draft e puntare sugli uomini in rosa magari ridistribuendo le gerarchie.
Queste sono delle letture, ce ne possono essere altre, ma queste sono vie facilmente percorribili per riportare fiducia all’ambiente e magari vittorie in più.

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