Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

martedì 25 giugno 2013

Come Doc Rivers è arrivato sulla panchina dei Clippers

Finita la stagione, in casa Clippers si sono tirate le somme. Progetto che ha preso bene il via, nucleo che convince e squadra che nel complesso ha la potenzialità per crescere e migliorare coi giusti innesti. Appurato che la base di partenza piace e che si crede di poter fare di più, la decisione della dirigenza è stata quella di cambiare la guida tecnica, dando il ben servito a Del Negro e cercando sul mercato il coach che più può aiutare nel definitivo salto di qualità. Ma prima di pensare a questo, tutti i dirigenti sanno bene che c'è bisogno di concentrarsi come priorità assoluta a convincere il prossimo free agent Chris Paul a restare.
La questione Chris Paul però non rimane slegata dalla questione allenatore, anzi.

La scelta di cambiare Del Negro per lasciare posto ad un nuovo volto è strettamente legata alla felicità del giocatore in quel di Los Angeles. A Paul però non va giù l'essere additato come il responsabile di questa scelta e lo dice apertamente. La dirigenza dal canto proprio forte delle proprie intenzioni e dei propri progetti punta sul fattore tecnico come primaria causa del cambiamento e nel frattempo ingolosisce Paul con una sfilza di nomi che potrebbero andare a genio al play, sempre più pronto a non cacciare le valigie dall'armadio se non per le vacanze estive. Ma il nome che più di tutti stuzzica le fantasie del giocatore e anche quelle dei piani alti della Lob City, è un certo Doc Rivers, in bilico tra la permanenza in quel di Boston sulla scia della fine completa di un ciclo e la speranza bostoniana di trascinare quel progetto iniziato nel 2007 per un altro anno ancora.

I Celtics però per liberare il proprio allenatore ancora sotto contratto, non si accontentano di un accordo verbale in amicizia ma bensì vogliono almeno qualcosa in cambio. Le regole NBA non prevedono scambi che vedano coinvolti allenatori con giocatori quindi quel qualcosa in cambio deve essere comunque un accettazione solo a parole integrata da uno scambio costruito ad hoc. 
Si parla di un DeAndre Jordan e qualcos'altro per Garnett, si mette in mezzo il nome di Pierce, ma per i Celtics il qualcos'altro non devono essere seconde scelte ma o Bledsoe o prime scelte. La trattativa si arena, stand by è la parola che accompagna la situazione. Niente si sblocca financo non giungono alle orecchie di Sterling avvisi di un Chris Paul molto dispiaciuto da non poter essere allenato da Doc Rivers.

Le semplici parole di sconforto mal celato di Paul bastano a far riprendere tutto in mano e a spingere l'accoppiata Sterling-Sacks a riprendere subito in mano le trattative coi bianco-verdi per raggiungere una veloce soluzione all'enigma. Boston ovviamente non si schioda dalle proprie richieste e i Clippers non volenterosi di privarsi di Bledsoe per questo tipo di scambio (cercheranno di venderlo per accaparrarsi ottimi giocatori da rotazione o se riescono un titolare tra gli esterni), mettono sul piatto l'agognata prima scelta, quella del 2015 però. Boston accetta l'offerta conscia che comunque Doc non abbia problemi a restare, ma che prima o poi (probabilmente l'anno prossimo) si deve pensare ad una ricostruzione e il coach non è detto sia disposto, a dispetto del suo pedigree, a farsi carico di essere la guida nel nuovo progetto che partirà da zero.

La scelta come detto è quella del 2015 non protetta, ma che i Clippers sperano si tramuti in qualcosa che vada almeno dalla 20 in su visto che il progetto che hanno intrapreso cerca una crescita completa che vada al di là di una semplice qualificazione ai playoff. Poi è da sottolineare come abbiano accuratamente evitato di scambiare la scelta del 2014 essendo l'anno prossimo un anno che si prospetta veramente tanto ma tanto ricco in termini di giocatori selezionabili e possibilmente anche per chi non entrerà in lotteria ci potrà essere una buona chiamata per una matricola in grado di aiutare sin da subito.

Non è detto che il duo Clippers-Celtics si fermi a solo questo accordo, il nome di Garnett è ancora in auge, ma per ora Los Angeles è pronta a elargire a Doc Rivers $21 milioni per tre anni per usufruire delle sue competenze e forse, per tutto il lavoro svolto sotto traccia, i Clips potrebbero annunciare anche il rinnovo pluriennale di Chris Paul.

Permangono i dubbi su come Rivers gestirà l'eventuale non presenza di un lungo che sappia giocare e tirare fonte a canestro, visto che ai Celtics spesso e volentieri utilizzava i lunghi uno sotto canestro e l'altro a "giragli intorno" possibilmente per un tiretto dalla media, ma questa è un'altra storia.

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