Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

lunedì 6 agosto 2012

L'era del dopo Nash

Gli ultimi 7 anni, la franchigia dell'Arizona è stata guidata dal mago del palleggio, dal maestro del passaggio, da uno dei playmaker più forti degli ultimi 20 anni, se non della storia. Quel giocatore capace di vincere 2 volte il premio di MVP, nonostante non fosse fornito di atletismo o capacità fisiche fuori dalla norma, cosa non riuscita neanche a Stockton, il re dell'assist all time.
Ad oggi a Phoenix è arrivato il momento del cambio della guardia, in tutti i sensi, con la ricostruzione appena iniziata ed una nuova era che partirà con essa.


Cavalcare l'onda del play canadese era ormai inutile, impossibile costruirgli la squadra di successo attorno e quindi ecco che giustamente il ragazzotto amante del calcio si è diretto dove un titolo lo può veramente ambire, in California da Kobe & co..


E da qui che passa il nuovo corso dei Suns, che nel frattempo si sono mossi molto ma molto bene sul mercato riportando a casa quello che doveva essere il "delfino" proprio di Steve, tale Goran Dragic e assicurandosi un prospetto più che interessante come Kendall Marshall. Due costruttori di gioco che insieme hanno l'arduo compito di reggere il peso del predecessore ma che per crescita il primo, e potenziale il secondo, sembrano pronti a sostenere. Il comparto infatti sembra essere stato sistemato con intelligenza seguendo il nuovo credo del ringiovanimento e della ricostruzione.
Sempre su questa riga anche la perdita di Hill, altro giocatore che proverà a rendersi utile ad una squadra che ha cominciato a puntare in alto (Clippers).


Ed ecco che a sostituirlo c'è l'immenso talento, divenuto cogli anni scommessa, Michael Beasley, uno che non è mai riuscito a scoppiare ma che potrebbe ritrovarsi, trovando un ambiente consono che lo aiuti in quella crescita che tutti hanno sempre atteso da lui. Leggermente diverso ma di simili fattezze è anche l'acquisto di Wesley Johnson, quello swingman che ha dal suo il potenziale e le capacità atletiche e, che giocando con regolarità, può provare ad imporsi innalzando la qualità del suo gioco.


Ma più di tutti è stato l'elemento imprevisto quello più piacevole, quello che aiuta a velocizzare la rinascita organizzata, ovvero l'acquisizione del veterano Luis Scola. Scola è uno che lavora per la squadra ma che sa ergersi come punto di forza senza strafare. Uno di quei giocatori che aiutano il sistema e non si ergono sopra le parti ma che fanno ugualmente la differenza.


Con una squadra che annovera oltre agli acquisti sopracitati anche buoni giocatori del calibro di Gortat, Dudley, Frye, Shannon Brown e Markieff Morris, si può provare a rimettersi in sesto subito e a fine campionato tirare le somme.


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