Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

domenica 24 marzo 2013

Calipari e i Nets, il clutch shot di Belinelli, Nuggets, Heat... Settimana NBA da 1 a 10: Week 21

I fatti, i momenti, gli eventi, gli aneddoti che si verificano in una settimana di NBA sono tantissimi ma alcuni di loro sono più significativi o più singolari di altri, quelli che possono da soli rappresentare in sintesi quanto è accaduto in quei giorni. Terminata anche la ventunesima settimana di Regular Season, si torna con la settimana NBA da 1 a 10, più una variabile jolly a seconda di quello che succederà nei 7 giorni.

Uno il clutch shot di Belinelli non dato, che ha trasformato i tifosi di Chicago nella versione urlo di Munch e Thibodeau nel Saturno di Goya. Nel derby italiano contro i Nuggets, Marco si prende la responsabilità dell’ultimo tiro, con i suoi Bulls sotto di un punto a 5 secondi dal termine dell’OT. Il tiro è abbastanza buono con una parabola che sembra leggermente corta o che forse può aggrapparsi al ferro e entrare. Noah però si dimostra più propenso alla versione pessimistica e tocca appena il pallone, quel tanto che permette alla palla di entrare pulita nel cesto provocando però un’interferenza. Canestro annullato, palla a Denver e vittoria conseguente di quest’ultima.


Due le file saltate in tuffo da PJ Tucker per recuperare un pallone durante Wizards-Suns. Durante il suo salto, il lungo ha scavalcato anche un bambino in prima fila spaventatissimo dall’accaduto. La mascotte dei Suns, il Gorilla, è tornato qualche minuto dopo con un caschetto da bicicletta arancione da regalare al bimbo. Forse uno dei pochi sussulti di una gara che oramai ha poco o niente da dare alla corsa playoff, lo sa bene un altro tifoso, inquadrato mentre cadeva in sonno durante la contesa.

Tre i giocatori della panchina dei Pistons che sono bastati per trasformare una sconfitta in una vittoria contro i Bobcats. Charlotte evidentemente non ama vincere neanche quando la gara è solo da gestire. Avanti di sette ad inizio ultima frazione di gara, Detroit schiera i panchinari. Da qui inizia la rimonta firmata soprattutto da Villanueva, capace di firmare 15 punti negli ultimi 12 minuti, quando per tutto il resto della gara ne aveva messi solo tre.

Quattro decenni e non mostrarli. Ieri Jason Kidd ha compiuto la veneranda età di 40 anni, ma continua a restare uno dei migliori play in circolazione a livello di costruzione di gioco ed intelligenza cestistica. Nello stesso giorno un altro play, Kyrie Irving, ha fatto 21 anni. Un play totalmente diverso, uno scorer e non un playmaker vecchio stile come l’ex Nets, una coincidenza perfetta, una specie di passaggio dello scettro da quello che erano i registi un tempo a quello che oggi stanno divenendo.

miglior record nella Eastern Conference, hanno i Wizards se si considerano solo le ultime 36 partite. Ovvero da quando è tornato Wall a comandare nel team della capitale. Peccato però che prima del suo ritorno, il team abbia vinto solo 5 volte (guarda caso ancora il cinque) su 33 gare…

Sei mesi tra preseason e regular season sono passati prima di archiviare definitivamente (?) la telenovela Royce White. Il rookie ha deciso che penserà solo ad allenarsi fino alla fine della stagione e che rientrerà nel gruppo di Houston solo all’inizio della prossima annata NBA. Si conclude così la terza puntata di questa lunghissima telenovela.

Sette grandissimi talenti dovrebbero calcare il parquet NCAA con la maglia dei Wildcats l’anno venturo. Infatti sei sono oramai sicuri: i due già conosciuti Noel (non è detto che si dichiari visto l’infortunio)e Poythress e le promesse liceali Randle, Young, Andrew Harrison e Aaron Harrison. Se anche Aaron Gordon decidesse di andare a giocare a Kentucky, la formazione conterebbe sette tra i migliori giocatori del prossimo draft. La notizia di NBA sa veramente poco, specialmente perché non c’entrerebbe molto con questa settimana se non fosse che alla guida dei Wildcats ci sarebbe coach Calipari. Prokhorov, il magnate russo proprietario dei Nets, ha fatto sapere in questi giorni che vorrebbe prendere proprio lui come nuovo coach per i suoi Nets, ma la situazione è complessa visto che difficilmente il buon coach rinuncerebbe all’opportunità di allenare tutto quell’ammasso di talento che avrà davanti l’anno prossimo.

Otto e mezzo ma anche nove a questi Nuggets. Non sono la squadra migliore al momento solo perché nessuno riesce a battere quelli di Miami, ma anche il team di Denver sta scrivendo una bella pagina nella NBA. Sono arrivati alla 15esima W consecutiva, frutto di una squadra che meglio non poteva essere costruita  quando non si hanno vere e proprie stelle sposta inerzia. Se trova continuità la stella l’hanno già in casa, Gallinari e l’ha scoperta molto tempo fa il … McDonald … il Chicken McNuggets…

Nove e due zeri vicini: 900. Questa settimana il grande coach degli Spurs, Popovich, ha tagliato il traguardo di 900 W da allenatore, divenendo il 12esimo coach a riuscirci. Con questi San Antonio e con lui alla guida, il conto salirà presto almeno fino a quando ci sarà Duncan, poi, come ha detto stesso il coach, si ritirerà anche lui.

Dieci ancora a loro, ai Miami Heat. C’è poco da dire, sono per la terza settimana stabili alla dieci e per la seconda settimana consecutiva sono in questa posizione non solo perché la loro streak di W continua (è ora a 25), ma anche per una seconda motivazione. Quella di questa settimana è perché sono stati in grado di recuperare un gap di 27 punti contro i Cavs, andando a vincere quella partita. Per dettagli clicca qui .

Numero jolly: 13, tredici ed ancora tredici. In una sola partita, quella che ha visto Spurs contro Warriors, Duncan ha piazzato 13 rimbalzi (e ben 25 punti), ha raggiunto quota 13,099 rimbalzi pareggiando Shaq (e poi superandolo nella gara seguente, ad oggi è a 13,113 rebound) divenendo così il 13esimo all time nella classifica delle carambole prese. Dicono in America che il 13 porti male, si ma non a Duncan…


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