Pochi giorni all'inizio della nuova stagione NBA

venerdì 3 maggio 2013

Lo scontato Rookie Of the Year: Damian Lillard

C'erano dubbi? 
Fin dalla sua prima partita ufficiale NBA, Lillard ha lasciato un segno, ha fatto presagire che ci potesse essere in lui qualcosa di speciale e magari anche volendo da subito far annotare il suo nome, un pò meno chiacchierato ad inizio anno rispetto a molti dei suoi "colleghi" rookie. E la sua continuità, il suo talento, le responsabilità crescenti avute lo hanno trasformato nel più ovvio dei rookie of the year, al pari di Blake Griffin quando fu votato lui ROY.

Con Griffin, ma anche con David Robinson e Ralph Sampson, condivide il record dell'unanimità di giudizio. Infatti solo loro quattro nella storia sono stati votati matricole dell'anno per voto unanime, dai giudici.
Con un draft così ricco come quello dell'anno passato non era per nulla pronosticabile una vittoria così netta per il play dei Blazers ma complice l'ingranare lento di alcuni dei rookie più attesi e complice il contesto Blazers che subito si è affidata al ragazzo, Lillard ha potuto aggiudicarsi questo premio, un riconoscimento che fra qualche anno, ne siamo sicuri, avrà ancora più valore quando si guarderà indietro e si vedrà quanti grandi giocatori che albergano la NBA siano usciti da quel draft.

Lillard ha stupito tutti, con il suo modo di prendere subito per mano il team, con il suo ottimo tiro da tre che gli è valso 185 triple messe a referto quest'anno, record per un rookie, ma soprattutto per la continuità di rendimento, spesso un tabù per un giovane che non riesce a mantenere inalterate le proprie buone prestazioni  lungo tutto il corso di una Regular Season sfiancante. Ha giocato tutte e 82 le gare, stupendo anche per alcune strisce di prestazioni altisonanti, come quando ha messo in fila 8 partite da almeno 20 punti, cosa che per un rookie a Portland non si vedeva dagli anni '80 (Calvin Nett). Neanche Brandon Roy ci riuscì, ma di Brandon, Lillard prenderà il posto nel cuore dei tifosi di Portland che sperano di riavere finalmente trovato il giocatore su cui poter ripartire senza dover appellarsi ancora alle sfortune.

Di sicuro l'essere stato eletto matricola del mese per ogni mese quest'anno era l'avvisaglia principe del titolo arrivato, titolo personale di Lillard ovviamente, perché per qualcosa di squadra ci vuole ancora tempo e pazienza, ma ai Blazers sanno come si fanno le cose. Però siamo sicuri che nonostante il record non idilliaco, dalle parti di Portland regna la fiducia e ci sarà ancor di più se Lillard mostrerà di sapersi ripetere e migliorare.

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